[COLOR=darkblue][SIZE=4]IL TEMPO SARA' GIUDICE IMPARZIALE [/SIZE] [/COLOR]
Lungi da me lโintento di scendere in polemica con qualcuno, non sono il tipo. Ho giร ricavato sufficiente soddisfazione dallโaver posto alla pubblica attenzione un concreto aspetto della presenza dei cinghiali allโElba. Infatti molti sono stati i consensi ricevuti , quanto lโattenzione di qualche Sindaco e soprattutto di autorevoli rappresentanti del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, con relative positive interviste (vedi il Telegrafo) sulla stampa. Non avrei avuto niente da aggiungere alla mia proposta di mettere finalmente a rendita la presenza degli ungulati. Ritengo, perรฒ, importante e degno di nota quanto dichiarato ad alcuni giornali dal Presidente del PNAT ing. Feri. Notizie importanti, nuove per me e, credo, per la maggior parte degli elbani. Anche sorprendenti sotto certi aspetti.
Infatti nella nota di Feri si legge: โโฆ..il Parco Nazionale รจ lโunico soggetto che effettua prelievi annuali incisivi (oltre 1000 esemplari lโanno) e questi animali una volta catturati o abbattuti non vengono avviati a miglior sorte rispetto a quella che prevede la suddetta filieraโ. Quindi nel decennio sono stati catturati oltre 10.000 (diecimila) cinghiali, confermando cosรฌ, di seguito, il titolo di una intervista rilasciata a โIl Telegrafoโ dello scorso 8 dicembre: โLโutilizzo alimentare dei cinghiali รจ giร una realtร consolidataโ. Farei due sintetiche osservazioni. La prima:
- se avendo esportato ben oltre 10.000 esemplari la permanenza sul territorio della specie รจ diventata ancor piรน invadente e pericolosa, evidentemente, ci troviamo di fronte a una programmazione sbagliata, tutta a danno ambientale privato e pubblico. La seconda:
-la cessione di diverse migliaia di capi a chicchessia a fini alimentari lascerebbe supporre che il Parco ne avesse tratto un cospicuo beneficio economico a vantaggio della nostra Elba; al contrario, mi si dice che il Parco avrebbe investito oltre 100.000 (centomila) euro per la loro cattura e continentalizzazione, Incredibile se fosse vero. Ma almeno, per cortesia, sarebbe troppo conoscere quale Azienda avrebbe ricevuto tante tonnellate di carne e dove potremmo andare a comperare un buon prodotto tipico dellโElba?
Il Presidente Feri afferma anche che la eradicazione completa difficilmente sarร perseguibile โse questo obiettivo non รจ condiviso da chi gestisce e amministra il resto del Territorio Elbano (Regione Toscana, Comuni)โ. Penso anche che la completa eradicazione, utilizzando mezzi leciti, sarebbe comunque molto molto difficile. In un territorio vasto come il nostro qualche coppia di ungulati riuscirebbe comunque a sfuggire alla cattura, continuando a prolificare vanificando il vero progetto del Parco.
Questa ultima affermazione, sul coinvolgimento dei Comuni nelle decisioni finali ha un peso notevole!. Mi sembrerebbe giusto e doveroso che i Sindaci si ponessero il quesito: perchรฉ non fare in modo che decine di migliaia di cinghiali cresciuti a costo zero nel nostro Giardino (Isola dโElba) possano essere utilizzati a nostro uso e consumo e, visto che la materia prima non mancherebbe, anche per lโesportazione? Progettando una struttura per la macellazione e la lavorazione delle carni, come giร suggerito, nel rispetto delle normative igienico sanitarie di legge, si creerebbero posti di lavoro, cosa di cui cโรจ tanto bisogno. Daremmo un buon impulso ad un ulteriore importante sviluppo economico dellโElba. Potrebbe essere avviato il processo per il riconoscimento di prodotti DOP, volano promozionale che porterebbe lโIsola ad un livello qualitativo e promozionale al pari di tante altre localitร italiane, guadagnando un poโ di prestigio e dignitร Territoriale. Non รจ detto che se lโElba non avesse imprenditori disponibili non si potrebbe allargare la ricerca e cercare disponibilitร altrove, come ha giร fatto il sottoscritto, stipulando ovvi rapporti contrattuali a tutela del prodotto tipicamente elbano. Ai posteri (decisionisti) lโardua sentenza.
Sergio Bicecci