[COLOR=darkblue][SIZE=4]L'ELBA NON RISOLVERA' MAI IL PROBLEMA IDROPOTABILE [/SIZE] [/COLOR]
Riscontro messaggio 87681 del 22.11.2017,
La cosa più grave che si commette anche all’Elba come nel resto d’Italia è la mancanza totale di una strategia di base in tutti i servizi importanti e quando qualcuno la propone lo si critica per la sua onerosità. Anche lei caro signore ridicolizza e scambia il progetto generale di risoluzione del problema idropotabile Elbano da attuarsi in un futuro forse molto lontano con la autonomia idrica dell’Elba dal Continente per quello che non è. Fa dello scherzo considerando i 25 Km di serbatoio galleria una cosa mostruosa. Ma provi a tornare all’attualità e cominci a pensare ai soli 3-4 Km che si potrebbero costruire con la stessa cifra che quanto prima si spenderà per un dissalatore il quale, da solo così come previsto e senza serbatoio annesso, non servirà a nulla. Mentre 3-4 Km di galleria costituirebbero un invaso di 200.000 – 300000 (trecentomila mc) di grandissima utilità. Il dissalatore che si va costruendo nella realtà è una struttura difficilissima da gestire con costi enormi per produrre una portata continua di acqua del mare dissalata pari a soli 40 l/sec e modificabile soltanto con la diminuzione della stessa. Stiamo parlando di una portata ridicola se paragonata a quella assolutamente sconosciuta all’Elba in quanto in questo posto si considerano solo come essenziali le migliaia di mc d’acqua che bisogna produrre nel corso di un'intera annata. Un modo come un altro per nascondere i problemi veri. Nessuno nomina (perché non la conosce e non se ne preoccupa minimamente) né parla mai di quella portata che occorre nel periodo di punta per soddisfare le richieste dell’utenza . Potrebbe trattarsi ad esempio di ben 500/700 l/sec di fronte ai quali i 40 l/sec del dissalatore fanno semplicemente ridere . Nessuno fa presente che la richiesta di punta estiva dell’Elba non viene mai soddisfatta. In realtà le soluzioni adottate nel passato anche recentissimo per farvi fronte sono state il ricorso all’alimentazione turnaria con i gravi pericoli che corre l’utenza nell’usare acqua che ha assorbito dal terreno, ogni volta che viene rimessa in pressione la rete rimasta chiusa per ore, tutti i possibili inquinanti ed inoltre per aver depresso la falda dei pozzi una decina di metri e più sotto il livello del mare con la conseguenza che la portata emunta dai pozzi in quel frangente non è affatto acqua potabile ma solo acqua salmastra che è pericoloso immettere in rete e che, oltretutto, provoca la risalita entro il terreno del cuneo salino con tutti i problemi che ne possono derivare.
Non si vuol capire che quello che manca all’Elba e che bisognerebbe costruire prima di tutto e con qualsiasi modalità di esecuzione, è un grande serbatoio di accumulo indispensabile qualunque sia la soluzione idropotabile definitivamente scelta; è necessario sia per consentire al dissalatore di funzionare a portata costante offrendo però la possibilità di immettere in rete le portate di punta, sia per attenuare i prelievi di punta dalla Val di Cornia oramai allo stremo, per dar tempo alla eventuale riparazione della condotta sottomarina, per immagazzinare la portata esuberante e presente negli acquedotti elbani nelle ore notturne e comunque di scarso consumo per poi poterla immetterla in rete a momento opportuno. Ecco questo problema non è proprio sentito. Ci si figura le enormi difficoltà che sorgerebbero per costruire un’opera completamente sotterranea e che quindi non disturba nessuno quando i altre zone e sotto montagne anche preziose come le Dolomiti si scavano tre o quattro Km di galleria stradale senza alcun problema: solo all'Elba non sarebbe possibile farlo.!
Anche le dichiarazioni sulla scarsezza delle piogge sull’Elba non sono suffragate da dati veri. Esistono misure reali in base alle quali negli ultimi 20 anni il volume annuo piovuto all’Elba non è affatto diminuito, quelle che sono molto cambiate sono le modalità che sono attualmente caratterizzate da piogge molto intense che cadono durante periodi brevissimi. La soluzione di questo problema non và ricercata nella costruzione di un dissalatore bensì sulle modalità di raccogliere i grandi volumi idrici che invece vengono lasciati scaricare inutilizzati a mare. In questo senso un serbatoio -galleria avente un grande sviluppo longitudinale ne faciliterebbe la raccolta.
Il guaio principale è quello di sempre: ci si accorge dei gravi problemi sempre troppo tardi ma pronti a criticare, senza dati di fatto, le proposte che vengono presentate. Ne fa testo l’ottimo progetto redatto una ventina di anni or sono dal prof. Megale dell’Università di Pisa con il quale si proponeva di ricavare un grandissimo serbatoio sotto la piana di Marina di Campo tramite un diaframma di impermeabilizzazione che isolava dal mare la piana stessa: chi lo ha preso in esame?. Nessuno, né le autorità e nemmeno quelli che pontificano oggi sui vari blog senza avere in mano dati di sorta.