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Roberto Peria ex Sindaco da Roberto Peria ex Sindaco pubblicato il 23 Ottobre 2017 alle 14:16
[COLOR=darkblue][SIZE=4]IL DISSALATORE, RUGGERO E UN SILENZIO ASSORDANTE [/SIZE] [/COLOR] L'Elba vive di turismo e senz' acqua il turismo non si fa. Non si garantisce neanche un ordinato sviluppo economico e sociale. Da qualche mese รจ cominciato il tormentone "dissalatore si, dissalatore no" in quel di Mola. Il sindaco di Capoliveri รจ il paladino delle ragioni del si. Un comitato locale sostiene quelle del no. Vorrei provare ad esprimere il mio punto di vista, partendo da dati oggettivi. Il dissalatore di Mola era previsto nell'accordo di programma del 2011 come opera a basso impatto, per dissalare tre pozzi esistenti e portarne la portata da 30 a 60 litri al secondo. In quell'accordo veniva anche prevista l'escavazione di 7 nuovi pozzi, per rendere l'Elba sempre piรน autosufficiente. Il problema รจ proprio questo: che senza condotta la nostra isola da sola non ce la fa: servono circa 150 litri al secondo, oltre alle risorse locali. Ricordiamoci anche che la rete รจ un colabrodo e perde piรน del 40% dell'acqua immessa. Il nuovo dissalatore di Mola, anche se piรน potente, da solo non basta: puรฒ darci al massimo 80 litri al secondo e ne servono praticamente il doppio. E che succede se collassa la ormai fatiscente condotta sottomarina? Mandiamo indietro i turisti e facciamo a pugni per l'acqua? Pensate poi se accadesse prima di aver realizzato alcunchรฉ: sarebbe un danno materiale e d'immagine tale da cancellare l'Elba dalle mappe del turismo.Non sono contro il dissalatore di Mola, ma ritengo che il luogo piรน turistico della Toscana non si possa accontentare di soluzioni non risolutive. Le ipotesi praticabili sono due: o si fa una seconda condotta che ci garantisca decenni di tranquillitร , ipotesi che preferisco, francamente (e non mi si venga a dire che non ci sono i soldi, perchรฉ sono stati trovati per opere molto meno importanti......), o si fanno subito due dissalatori, decidendo rapidamente dove collocare il secondo e magari riducendo al minimo l'impatto di quello di Mola, per il pregio dell'area. Serve poi, pero', anche un adeguato stanziamento per la rete, perchรฉ non si puรฒ pensare di buttare via metร  dell'acqua immessa, perchรฉ i tubi sono marci. Su questi punti va chiesta la massima determinazione nelle scelte, l'apertura di un dibattito pubblico ed una conferenza dei sindaci che decida, rapidamente ed unitariamente, come accadde nel 2011, quando ci fu da togliere boro ed arsenico dalla nostra acqua. Questo silenzio assordante, di istituzioni e forze politiche, su un tema cosรฌ vitale, non serve davvero a nessuno e mette a rischio il nostro futuro.
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