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Ivano - Per post 86816 da Ivano - Per post 86816 pubblicato il 24 Settembre 2017 alle 9:43
Comune di Rio Nell'Elba - amministrazione Claudio De Santi. Periodo: giugno 2014 - settembre 2017. Premessa. Questi erano sinteticamente gli obiettivi dichiarati nel manifesto del programma elettorale di "Noi per Rio Castello" guidata da C. De Santi. 1. UNA MACCHINA COMUNALE EFFICIENTE PER SERVIZI MIGLIORI E COSTI INFERIORI PER I RIESI; 2. UN PAESE RECUPERATO AL TURISMO, PULITO, DECOROSO, ATTRAENTE 3. AZIONI DI STIMOLO ALL'IMPRENDITORIA E DI SOSTEGNO NEL SOCIALE 4. L'AMBIENTE COME BENE IMPRESCINDIBILE DA PRESERVARE E MIGLIORARE PER LA QUALITÀ DELLA VITA E LO SVILUPPO Avendo partecipato quale consulente esterno e gratuito a questa esperienza vorrei ancora dare un piccolo contributo che spero possa chiarire ancor di più cosa è successo a Rio Nell'Elba dal 2004 ad oggi. L'obiettivo che mi pongo è quello di valutare, dal mio personale punto di vista, cosa è stato fatto, non fatto e le relative cause che hanno impedito il raggiungimento di alcuni obiettivi. Importanti obiettivi! Le cose fatte, positive, le ha elencate nella relazione di fine mandato il sindaco. Alcune importanti, altre di routine. Le più importanti sono sicuramente i risparmi ed il miglioramento della qualità della pulizia, risparmi nell'associazione dei funzionari, aver avviato l'iniziativa per la fusione con Rio Marina, etc. ... Chi si sente in stato d'accusa dissente, ma aver fatto chiarezza sullo stato dei conti e del territorio è stato sicuramente l'attività più importante in assoluto di questo mandato. Purtroppo è stato come segare il ramo su cui si era seduti. I predecessori, a dimostrazione di quanto fossero attaccati alle poltrone, avevano preferito ... ignorare (?) il problema. Gli insuccessi, i più importanti ovviamente, perché come in tutte le cose sperare di far tutto bene è molto improbabile se non impossibile, sono almeno due. Il primo. L'efficientamento della macchina comunale era al primo punto del programma e non a caso; purtroppo è stato completamente mancato e a mio giudizio è anche una delle principali motivazioni dell' impossibilità di procedere ad amministrare, stante anche le difficoltà economiche riscontrate fino a questo momento. Era questa una necessità che personalmente avevo avvertito e già suggerito alla precedente amministrazione, nel 2010, prendendo anche contatto con esperti implementatori e valutatori di QSI nella PA e mettendoli in contatto con il vicesindaco di allora, F. Sivori. L'obiettivo non è mai stato quello di puntare ad una certificazione, ma almeno di iniziare un percorso di miglioramento dei modi di lavorare. E credetemi ce n'è davvero tanto, ma proprio tanto bisogno. La cura era stata prescritta, il tentativo è stato fatto, ... ma, come spesso succede quando si tratta di mettere in discussione il come e il quanto fatto fino a quel momento, da parte degli addetti c'è stata una netta chiusura. Poteva essere fatto di più? Forse si, con maggiore determinazione degli amministratori e anche risorse, ma fin da subito c'è stata anche una contrapposizione per non dire di peggio supportata e spinta da protagonisti esterni. Con l'arrivo delle messe in mora per alcuni di loro, certo la situazione non poteva che peggiorare. A riprova di quanto detto riporto alcune passaggi della relazione di fine mandato di Claudio de Santi 1. "... intercetto un colloquio successivo fra persone che dicono: “Lascialo stare tanto di bilanci non capisce, fagli portare fascia che si diverte….. passano gli anni e poi le responsabilità sono sue…”."Chiedo lumi, mi si danno parziali, in taluni casi clamorosamente scorretti. Cerco nel frattempo di trovare un modo di dialogo con il personale dipendente." 2. Una incapacità amministrativa perpetrata nel tempo. E comunque un conflitto sotterraneo e latente che si esplicava e si è esplicato nei confronti anche della mia persona e della nuova Amministrazione. Una mancanza ove certe cose erano un optional. 3. ... gli scriventi (i funzionari di Capoliveri) che si recavano in Comune a Rio … per quasi l’intero anno 2015 hanno vagato per gli uffici alla ricerca di fascicoli, di atti e documenti. ancora oggi si sta tentando di mettere punti fermi a tutto il sistema con la predisposizione delle certificazioni ancora da predisporre da inviare ai competenti Ministeri, fornire le risposte alla Sezione Regionale di Controllo suo conti passati che purtroppo risentono delle manchevolezze e della confusione contabile in cui si è trovato il comune di Rio nell’Elba….. Pertanto….lasciamo!” , seguono le firme di tutti e 6 i Responsabili di Area. "A nulla valgono le mie preghiere. Sono determinati." Su questo ultimo punto, ferma la critica fatta dai funzionari di Capoliveri alla struttura Riese, ho il dubbio che questa sia stata l'unica motivazione, viste le modalità, le tempistiche, i possibili risultati. Il giorno venerdì 24 febbraio 2017 il Procuratore generale della Corte dei Conti a Firenze annuncia "Segnalo, infine, un giudizio (per circa 940 mila euro) a carico del responsabile del servizio tributi di un Comune dell’Isola d’Elba". La notizia viene ripresa dai giornali dal gg. lunedì 27/2. Lunedì 6 marzo 2017 sono consegnate al protocollo del comune di Capoliveri le dimissioni dei 6 funzionari. Neanche 5 giorni lavorativi sono intercorsi fra i due eventi. E' una coincidenza o ci potrebbe essere un nesso fra i due eventi? Gli addetti ai servizi finanziari annunciano anche di redigere solo il bilancio preventivo 2016-2017, ma non il consuntivo 2016, nonostante questo sia il risultato della loro gestione. In assenza della presentazione del bilancio consuntivo entro aprile, l'amministrazione dovrebbe decadere, come chiede a gran voce la minoranza. Così alla fine non è stato solo perché De Santi ha tenuto duro, si è rivolto alla prefettura, ha ottenuto un commissario ad actum per il consuntivo 2016. Domanda: la caduta di De Santi era un risultato intrinseco delle dismissioni delle funzioni associate o l'obiettivo? E se si perché? Cui prodest? La spinta vera alle dimissioni è comunque venuta 2 mesi dopo con la pronuncia della Corte dei Conti che ha portato il disavanzo complessivo a oltre 2.500.000 €, la mancanza di un segretario e di almeno 2 funzionari importanti, quello all'edilizia pubblica e privata e quello dell'area finanziaria con cui rifare i bilanci 2014, 2015 e 2016 entro i 60 gg. richiesti dalla Coorte dei Conti. Il secondo. Dal programma: "un paese recuperato al turismo" ... "azioni di stimolo all'imprenditoria". Sono state fatte azioni, anche con l'impegno di Riesi esterni all'amministrazione, mirate al reperimento di finanziamenti per lo sviluppo del settore turistico. L'albergo diffuso e la start up house sono quelle più conosciute, altre meno come il gemellaggio con Farinole in Corsica nell'ambito di un programma più ampio e con più risorse, quali Interreg e altri ancora. Posso testimoniare la volontà del sindaco a partecipare alle iniziative, il suo assenso formale e conseguentemente gli input alla struttura ... e la mancanza degli output! Segretari vecchi e nuovi, funzionari che non hanno permesso il raggiungimento di queste importanti iniziative per lo sviluppo turistico e sostenibile di Rio. Perché? Dalla mia limitata posizione mi sento di poter dire che la mancanza della struttura efficiente e di un sistema di controllo e di retroazione efficace da parte dell'organo di governo è certo la causa principale di quanto è accaduto, anche prima di De Santi, durante il De Santi e certamente accadrà anche dopo De Santi, stante le condizioni attuali. Il cane che si mangia la coda! Il loop del comune di Rio, come anche di tanti altri comuni. Anche se la mia era una postazione con una visibilità ridotta, mi sento di poter affermare che il comune non è mai stato veramente, completamente, nelle mani di Claudio De Santi. Conclusioni. Credo di avere detto quali sono le criticità e conseguentemente le cose che andrebbero fatte. Le promesse della campagna elettorale di De Santi erano frutto di una conoscenza di bilanci ufficiali in positivo. Le condizioni reali fin qui accertate dagli organi deputati a farlo dicono il contrario per cifre rilevanti che viceversa portano a grossi sacrifici e quindi l'impossibilità di mantenere gli impegni presi, per colpe altrui, con chi ha dato fiducia. Inoltre, in condizioni normali, con un timone ben saldo in mano ed una barca che risponde ai comandi e non con falle vistose, uno potrebbe anche pensare di affrontare la tempesta. Se però oltretutto l'equipaggio è ridotto (mancano i 6 funzionari di Capoliveri che sono già saltati nelle scialuppe di salvataggio), chi è restato è in attesa dello "zot" divino, anziché ubbidire al comando di azionare le pompe si aggrappa al timone per andare nella direzione opposta a quella del comandante, o uno è un pazzo suicida oppure è bene che lanci il "si salvi chi può" dopo aver fatto tutto il possibile per non far andare la barca sugli scogli e avendo messo la prua in direzione del porto sicuro di Rio Marina. Ivano
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