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Marco Sollapi da Marco Sollapi pubblicato il 4 Settembre 2017 alle 12:19
[COLOR=darkred][SIZE=4]RIO ELBA, LA “ FRASE ALIBI” FALSA NON PERDONA [/SIZE] [/COLOR] di Marco Sollapi Quando scriviamo, spesso utilizziamo frasi che hanno una struttura standard. Non parlo delle frasi fatte che ripetono luoghi comuni, parlo della struttura della frase che può essere utilizzata in diversi contesti. Una di queste, molto efficace, si utilizza quando si vuole escludere, in modo definitivo, l’esistenza di un fatto o una colpa di qualcuno. Nel caso di una colpa, la chiusura della frase contiene un elemento che dimostra in modo inequivocabile l’innocenza. La chiameremo “chiusura alibi “ Ecco un ’esempio: Molte sono le ragioni per le quali questo individuo dovrebbe esser condannato, ma non certo per stupro perché …. ( e qui segue “chiusura alibi”) . . .in quel periodo era in vacanza in Thailandia “. Quindi stupro impossibile non potendolo fare, anche se avesse voluto, per corrispondenza o via web. E qui il discorso è definitivamente chiuso perché rivela che l’accusato ha un’ alibi. Se, invece, si affermasse che il tizio non può essere colpevole perché è un bravo ragazzo, oppure che tutte le domeniche va alla messa o ha gli occhi azzurri o cose simili. . . non funzionerebbe perché si parlerebbe dell’accusato e non si porterebbe la prova che quel reato non lo ha commesso, quindi sarebbe una “chiusura alibi”falsa. Perché ne parliamo ? Perché ho trovato una di queste frasi in un documento scritto della ex- Giunta riese in risposta al Sindaco di Rio Elba De Santi dove viene utilizzata per escludere l’esistenza di un fatto: cioè vuole dimostrare che la grave situazione finanziaria che costringe il sindaco alle dimissioni, semplicemente non esiste Eccola: “Molte sono le ragioni per le quali la gente di Rio debba liberarsi dalla inconsistente e rancorosa presenza di questo inutile sindaco, ma non certo per quella relativa alla situazione finanziaria di un Comune .. . . . . . che può e deve essere governato nell’interesse del paese e dei cittadini.” Per analizzarla meglio, togliamo gli insulti, che abbassano il livello del testo e sono utili solo a dare sfogo a chi scrive. E poi non servono a capire . Ecco la frase lavata e asciugata. “Molte sono le ragioni per le quali la gente di Rio debba liberarsi del sindaco, ma non certo per quella relativa alla situazione finanziaria . . .. ( è qui, dovrebbe seguire il perché, cioè la prova dell’inesistenza del fatto che, però , non arriva. Arriva invece questa chiusura ) : . . .di un Comune che può e deve essere governato nell’interesse del paese e dei cittadini” . Condivisibile, ma che parla d’altro. Invece di portare la prova dell’inesistenza della crisi, ci parla degli interessi dei cittadini. Quindi, siamo di fronte ad una “chiusura alibi “ falsa. Perché viene commesso questo strafalcione ? Vedremo in seguito. La chiusura logica sarebbe stata questa: “Perché non esiste nessun problema finanziario, come hanno dimostrato tutti gli accertamenti fatti e ,soprattutto, come confermato dalla Corte dei Conti” . Ma questa non poteva essere utilizzata perché tutti gli accertamenti fatti confermati dalla Corte dei Conti hanno dimostrato il contrario. Hanno detto, infatti, che la crisi c’è e che è grave. La cosa interessante è che, essendo le persone che hanno scritto esperte, non possono avere commesso un errore. Si sono solo rese conto che, chiudendo il discorso secondo logica, avrebbero dimostrato che De Santi aveva ragione. Che la crisi non poteva essere negata. E che la sua gravità e l’impossibilità a gestirla , erano le vere ragioni delle sue dimissioni. Dimissioni che , quindi, non potevano essere una fuga di fronte agli errori che avrebbe commesso, perché - e questo è un passaggio importante - questi errori non ci potevano essere. E questo lo si può dimostrare utilizzando proprio lo stesso tipo di frase con “ chiusura alibi” che loro hanno utilizzato. Ma usandola, però, correttamente e quindi onestamente. Eccola Claudio De Santi nella vita può avere commesso commesse tutti gli errori che si vuole , ma no può avere alcuna responsabilità in quello che è successo a Rio ( att. arriva la chiusura alibi) . . . . perché in quel periodo, quando si facevano i buchi nel bilancio, e anche gli altri disastri come quelli di Bagnaia e Nisporto, ecc Claudio De Santi non era sindaco di Rio. Non era consigliere. Non aveva alcun ruolo in Comune. Era, invece molto impegnato, come imprenditore, a dirigere la propria azienda spostandosi tra l’Elba e Firenze “ Se vogliamo , per ricollegarci ad un esempio fatto prima, poteva essere in Thailandia in vacanza o altrove, ma non era in comune. Quindi nessuna responsabilità gli può essergli attribuita , neanche barando nei ragionamenti. Ma lasciando le analisi e scendendo terra terra . C’è una domanda fondamentale che chiunque può farsi: ma se non c’è nessun problema, come dice Alessi e la sua squadra, ma perché mai un sindaco, che sente anche il peso della responsabilità per aver ricevuto la fiducia della maggioranza dei cittadini, si dovrebbe dimettere ? E’ veramente sorprendente e deludente che persone con grande esperienza politica abbiano cercato di utilizzare questi meccanismi per imbrogliare le carte. Ed è proprio l’utilizzo, in modo falso, dei questi meccanismi che ci rivela la loro intima convinzione di avere torto. Infatti non sono riusciti a trovar un solo elemento che dimostrasse che avevano ragione. Ed è proprio questa loro consapevolezza che rende ancora più grave e incomprensibili i loro interventi dove sulle incerte e confuse argomentazione emerge l’aggressività dei toni e gli insulti personali rivolti al Sindaco. E questo contrasta in modo netto con la storia di alcuni di loro. Speriamo che i primi venti autunnali portino aria nuova.
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