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marcello meneghin da marcello meneghin pubblicato il 22 Agosto 2017 alle 15:12
[COLOR=darkblue][SIZE=4]CRISI IDRICA ISOLA D’ELBA – COMMENTI E CONSIDERAZIONI [/SIZE] [/COLOR] Rispondo, frettolosamente perché il tema richiederebbe pagine e pagine di ragionate considerazioni, agli ultimi commenti ( n.86371 e 863369 ) sempre utili e graditi che ho ricevuto. E’ vero che il primo problema da risolvere all’Elba sarebbe quello della riduzione delle perdite. Ne ho ragionato e discusso a lungo ma per l'isola è tutt'altro che facile. Se si osserva la rete si vede un ammasso caotico di una sessantina di piccoli acquedotti l'uno collegato all'altro e con moltissimi impianti di sollevamento e serbatoi : il tutto di difficilissima gestione. Per ottenere risultati ci sono due strade. La prima è la sostituzione della gran parte delle condotte che sono in massima parte in pessimo stato, ma questo lavoro è irrealizzabile per l'elevato costo. Il secondo sistema, che in parte sta vantaggiosamente mettendo in opera il gestore, è la regolazione della pressione. Anche questo impegno è difficilissimo per un territorio come quelle in argomento per cui anche qui c'è da riflettere. Secondo mè c'è una constatazione da fare. Le perdite dell'Elba sono molto elevate come percentuale in quanto circa il 50% dell'acqua và perduta ma d'altro canto se si osserva il valore assoluto totale dell'acqua che va persa si vede che non è tantissima perché l'insieme acquedottistico è piccolo. Io credo sia giusto fare come si sta facendo e cioè che non sia il caso di fare grandi cambiamenti ma limitarsi ad una attenta riparazione delle perdite sostituendo solo le condotte veramente disastrate, Però c'è una necessità che è quella di tollerare le perdite percentualmente ingenti avendo però cura di avere molta acqua a disposizione. In conclusione si torna sempre a bomba. Bisogna pensare di tollerare una percentuale di perdita piuttosto elevata ma soprattutto occorre avere una alta produzione di acqua ed a basso costo perché in questo modo si spende meno che fare grandi opere per ricercare l'eliminazione delle perdite che all'Elba con le rilevanti pressioni dell'acqua in rete è un risultato irraggiungibile: le perdite ci saranno sempre! Per quanto scrittomi riguardo la società ASA io concordo con il mio corrispondente quando afferma che si tratta di una Società ben preparata e con ottimi elementi di spicco. Io sono stato loro ospite e non posso che dire bene per molte attività inerenti il grande sistema di acquedotti che gestiscono. Ho potuto apprezzare, illo tempore, un ottimo impianto generale di telecontrollo e telecomando che svolge azioni importantissime così come degli interventi mirabili. Tra di essi la gestione niente affatto facile delle fonti della Val di Cornia con la preziosa ricarica di falda, la gestione estiva dell’Isola d’Elba degli anni scorsi nei quali si è riusciti a superare siccità molto forti senza alcuna interruzione del servizio. Si deve anche aggiungere che La tragica situazione attuale è di fatto dovuta a condizioni meteorologiche veramente eccezionali come si constata in molte altre regioni italiane per cui i problemi attuali non sono affatto attribuibili al gestore: Avrei alcune riserve da fare sulle operazioni di emergenza per le quali bisognava ricorrere ad altri sistemi come lo stoccaggio per tempo entro appositi capannoni di cataste di recipienti in plastica contenenti acqua potabile oppure addirittura il ricorso alle navi cisterna che ben si ricordano in quanto hanno soccorso molte estati elbane. Devo aggiungere che, se attraverso gli anni ho espresso pareri contrari a certe decisioni prese per l’sola d’Elba, lo ho fatto solo perché, spinto dalla passione che ho per la materia, volevo contribuire a migliorare le cose facendo a tale riguardo tutto il mio possibile, buono o cattivo che fosse . Faccio alcuni esempi. Mi sono sempre battuto perché venisse abbandonata l’idea dei 21 laghetti che avevo battezzato con il nome di pozzanghere ritenendolo per molteplici motivi un grave errore così come si è dimostrato di essere. Per scongiurare il pericolo di perdite dal fondo laghetti ho anche pubblicato una sezione di una diga dove molti anni fa ho lavorato anche io, onde dimostrare che tutte le dighe piccole o grandi che sono state costruite al mondo sono tutte munite di un diaframma di impermeabilizzazione delle spalle e del fondo atto ad impedire che le acque aggirassero lo sbarramento, ma mi par di capire che al laghetto non sia stato fatto alcun diaframma e questo è forse la causa per cui non viene ancora usato. Quando si è trattato in maniera seria del desalinizzatore di Mola sono intervenuto negativamente elencando i motivi per cui , a mio avviso, sarebbe e sarà un errore. Ora stò sostenendo che un desalinizzatore senza annesso grande serbatoio costituisce un fallimento per l’Elba per le sue particolari situazioni di grande escursione delle portate. Che questo sia o no verità lo si vedrà solo a posteriori. In sostanza io sono stato sempre elargitore dei miei pareri , giusti o sbagliati , che però non sono mai stati accolti senza che per questo io me ne dolessi come sto facendo qui. Devo dire che un mio consiglio è stato seguito. Infatti quando ho sentito che il dissalatore di Mola era stato progettato a Mola ed in vicinanza dei pozzi esistenti proprio allo scopo di poterlo alimentare con l’acqua salmastra di quei pozzi, mi sono irrigidito ed ho pubblicato che l’agire il quel modo avrebbe comportato l’ intromissione del cuneo salino con grave danno per i terreni del posto. Questo mio consiglio è stato accettato , o forse c’è stato un ripensamento contemporaneo dei progettisti, il fatto è che il dissalatore, contrariamente al progetto originario, sarà alimentato con delle tubazioni di presa diretta dal mare esattamente come da mè ritenuto necessario. In conclusione il fatto che nel messaggio n. 863369 mi siano state rivolte queste testuali parole “ criticare solo perchè un progetto non risponde alle proprie idee mi pare riduttivo, poco elegante e in odore di saccenza “ , mi pare proprio una affermazione fuori luogo, Termino affermando che il mio impegno è stato soprattutto rivolto verso una direzione che ritengo, anche a distanza di tanti anni, una soluzione che può risolvere economicamente e tecnicamente il grave problema idrico elbano : la costruzione per piccoli tronchi successivi, di un gronde serbatoio/galleria sotto il M. Capanne. Questa mia fatica nella quale ho riversato la mia passione per gli acquedotti senza alcun altro interesse di nessun tipo, non è stata affatto apprezzata. Il mio interlocutore dice che invece dovrei collaborare con ASA. Per conto mio più che dire spassionatamente i miei pareri giusti o sbagliati che siano cosa potrei fare? Nel mio sito è presente il progetto di massima del serbatoio/galleria ([URL]http://www.altratecnica.it/indicemiscellaneanuova/indiceacquedotti/elba_giugno2005.html[/URL]) oppure ( [URL]https://goo.gl/29RhQ7[/URL] ) dove sono spiegati tutti i vantaggi ed anche i problemi che presenta, progetto che chiunque può leggere od utilizzare senza nulla dover dare a me, cosa posso fare di più? E’ invece evidente che le mie tesi non sono apprezzate e tanto basta perché le cose vadano come vanno e basta perché all'Elba non trovi soluzione il problema idropotabile anzi se ne peggiori di molto l’esercizio con la costruzione di un desalinizzatore privo di serbatoio annesso commettendo l’ultimo e forse l più grande degli errori commessi all’Isola d’Elba.
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