[COLOR=darkblue][SIZE=5]IN MERITO ALLA MOSTRA โMARCIANA MARINA: GENTE, LUOGHI, MESTIERI, TRADIZIONI FRA โ800 E โ900โ
[/SIZE] [/COLOR]
Michelangelo - che conosce un poโ la storia della mia famiglia che รจ molto simile alla storia di molte famiglie elbane che per motivi diversi si sono trasferite in continente pur conservando lโIsola nel cuore - intuirร i motivi che mi hanno spinta a raccogliere, umilmente, quelle poche testimonianze visive di Marciana Marina che ricostruissero a grandi linee un succinto percorso storico che non avesse caratteri di scientificitร ma che richiamasse alla memoria luoghi, persone, mestieri, usi, costumi, parole, da sottrarre alla dimenticanza, da riconoscere e dove riconoscersi.
Michelangelo sa cosa significa essere mossi dalla passione, dalla curiositร , dalla voglia di sapere, a volte dalla โnostalghiaโ, quando si lavora su un progetto, anche di natura editoriale. Sa cosa significa cercare di dare un contributo ad una storia, personale e collettiva, riportando nella terra che conserva le nostre radici quello che abbiamo appreso in un qualche โaltroveโ. Una comunitร , seppure ritrovata, un senso di appartenenza, seppure scoperto in tarda etร , possono essere un compimento ed un nuovo inizio nella circolaritร delle nostre esistenze.
Uno spazio espositivo ristretto, i pochi anche se intensi giorni di lavoro di ricerca, il periodo estivo che impegna tutti gli elbani da mattina a sera, la chiusura delle aziende fornitrici per le ferie, le esigue risorse economiche, non hanno permesso di ottenere risultati migliori che, sappiamo bene, la storia della nostra Isola meriterebbe.
Devo dire, ma questo era giร nel conto, che non manca solo โla piรน pallida notizia sulle origini della Torreโ o del paese, come ci fa notare Michelangelo. Mancano molte notizie sulla trasformazione del tessuto urbano, del paesaggio, dellโeconomia, delle abitudini, del linguaggio. Mancano le didascalie ai quadri di Lloyd, di Tommasi, del Pitturino. Mancano le didascalie alle foto di Brignetti o di Barbiellini Amidei, che riposa nel cimitero di Marciana accanto ai miei nonni. Mancano i nomi delle persone o i soprannomi, quelli delle barche, mancano notizie piรน dettagliate sui mestieri, manca tutto quello che รจ accaduto nel nuovo secolo. Ma non manca la voglia di riempire vuoti e lacune, nรฉ di raccogliere e catalogare nuovi documenti, altre immagini edite ed inedite, per arricchire questo primo lavoro e dare gambe ad un progetto culturale di piรน ampio respiro.
La mostra รจ solo un sasso gettato nello stagno del disinteresse e dellโapatia per far venire a galla emozioni e nuovi tesori. E questo risultato รจ giร stato ottenuto, a soli due giorni dallโapertura. Moltissime le persone che hanno partecipato allโinaugurazione. Moltissimi i visitatori: molti i Marinesi, molti i turisti, molti quelli che hanno casa da decenni a Marciana Marina e che la riconoscono come la loro seconda terra. Molti coloro che ci hanno portato documenti da esporre ma anche la loro intenzione di contribuire ad un lavoro piรน organico e puntuale.
Molti i sostenitori, i nomi sono tanti e troppo lungo sarebbe lโelenco: qualcuno nuovo, qualcuno dรฉjร vu, senza i quali il lavoro non sarebbe andato in porto.
Non รจ utile unโ โanalisi diligenteโ di quello che fanno gli altri per cercare refusi od errori. Michelangelo non me ne voglia, la mia non รจ presunzione ma un invito. Servono contributi in termini di idee, di partecipazione, di saperi, di emozioni, per realizzare un progetto, un progetto condiviso. La โperfetta solitudineโ non aiuta. Crea barriere, antagonismi, sistemi di difesa, diffidenza, incomprensione, non vince e non fa vincere. Se ognuno tiene il proprio sapere, che sia dellโartigiano o del maestro, tutto per sรฉ, non cโรจ futuro. E noi che siamo vecchi e un poโ maestri, perchรฉ non vogliamo lasciare un ricordo, anche se abbozzato, ai nostri figli?
Dando per scontato che la perfezione non esiste - e che ricca รจ la storia di critiche a streghe, geni incompresi, artisti e liberi pensatori, ad Amministratori, autoritร ed affini, ma anche a falegnami, contadini, sensali, scalpellini e minatori, maestri dโascia, naviganti e navigatori e lโelenco potrebbe non finire mai - cercheremo per il futuro, tutti insieme, di fare ancora meglio.
Patrizia Lupi