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Michelangelo Zecchini da Michelangelo Zecchini pubblicato il 11 Luglio 2017 alle 8:10
[COLOR=darkblue][SIZE=4]E FINรŒ CHE IL POVERO OVIDIO DALLA VILLA DELLE GROTTE FU SPEDITO IN ESILIO... [/SIZE] [/COLOR] Da che mondo รจ mondo un'ipotesi, per dirla con il dizionario Garzanti, รจ nient'altro che โ€œsupposizione, ragionamento congetturale avanzato in mancanza di dati certi, per spiegare ciรฒ di cui si ha una limitata conoscenzaโ€; e tale dovrebbe rimanere fino a che documenti oggettivi e multipli non la facciano diventare dato di fatto, veritร . Non c'รจ dubbio che la presenza di Ovidio nella villa delle Grotte si collochi nell'ambito delle pure ipotesi. Sennonchรฉ fra pochi giorni, in occasione delle โ€œNotti dell'Archeologiaโ€, fra i monumentali e suggestivi ruderi verrร  celebrato a pagamento (citazione testuale), โ€œil bimillenario della morte di Publio Ovidio Nasone, il celebre poeta latino che proprio alle Grotte soggiornรฒ prima di partire dallโ€™esilio (ndr: si intenda โ€œperโ€ l'esilio) dal quale non fece piรน ritornoโ€. La progettazione - se ho ben capito - รจ dellโ€™Assessorato alla Cultura del Comune di Portoferraio, con la collaborazione della Cosimo deโ€™Medici S.r.l, la Fondazione Villa romana delle Grotte, Italia Nostra Arcipelago Toscano e lโ€™Associazione Archeologia Diffusa. Dunque un nutrito gruppo istituzionale-associazionistico, al cui interno non mancano archeologi professionisti, ripropone un'ipotesi poco plausibile vestendola seduta stante, pur senza nuovi elementi a favore, con l'abito della veritร  storica: Ovidio soggiornรฒ alle Grotte, punto e basta! Per di piรน gli organizzatori, con una sola frase, sopra rimarcata in neretto, sono riusciti a prendere i classici due piccioni con una fava: non solo, infatti, si fa diventare realtร  storica una semplice congettura, ma si persevera pure su un errore acclarato (l'esilio, laddove si tratta della relegatio) sul quale il compianto Ovidio, che tanto aveva insistito sulla sostanziale e forte diversitร  fra le due punizioni, non farebbe certamente salti di gioia. Com'รจ arcinoto, il poeta sulmonese ha precisato piรน volte, in modo accorato, che non รจ stato affatto mandato in esilio: 1) โ€œAggiungi che lโ€™editto, sebbene crudele e minaccioso, tuttavia fu lieve nella definizione di pena: in quello di certo sono definito relegato, non esuleโ€ (Tristia, 2, 135-137). 2) Invero la tua ira fu moderata e mi hai lasciato la vita; non sono privo del diritto di cittadinanza nรฉ del nome, nรฉ il mio patrimonio fu concesso ad altri, nรฉ sono chiamato esule nel contesto del tuo edittoโ€ (Tristia, 5, 2, 55-58). 3) Mi fu mite la volontร  di Cesare. Egli stesso usa verso di me la parola relegato, non esule (Tristia, 5, 11, 20-21). Piรน chiaro di cosรฌ... Ma allora? Forse che le parole di Ovidio non sono credibili? Perchรฉ ostinarsi a sottolineare un tipo di condanna che Ovidio non ha mai subรฌto? รˆ da notare che la Fondazione Villa Romana delle Grotte puรฒ contare su una direzione scientifica oltre che su un attento Consiglio di Amministrazione. Michelangelo Zecchini
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