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Sodalizio criminale a Campo nell'Elba da Sodalizio criminale a Campo nell'Elba pubblicato il 29 Giugno 2017 alle 11:02
[COLOR=darkred][SIZE=5]TENTATO ATTO INTIMIDATORIO A MARINA DI CAMPO SVENTATO DALLE FIAMME GIALLE [/SIZE] [/COLOR] Voleva incendiare un capannone di rimessaggio barche di Marina di Campo riconducibile agli stessi gestori del ristorante "Il Capriccio", ma i finanziari lo hanno fermato in tempo. Grazie alle indagini - spiega in una nota il Comando provinciale delle Fiamme gialle - i militari hanno individuato un sodalizio criminale il cui soggetto di spicco era un noto imprenditore di Piombino, operante nel settore della compravendita di prodotti ittici, intenzionato a compiere un atto di natura incendiaria nei confronti di unโ€™imprenditrice che gestiva all'Elba il famoso bagno sul lungomare Mibelli, al fine di intimorirla e riuscire a riscuotere un pregresso credito di oltre 60mila euro. Nella mattinata di giovedรฌ 29 giugno i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze hanno quindi dato esecuzione a un'ordinanza restrittiva della libertร  personale emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Livorno Antonio Del Forno su richiesta della Procura della Repubblica livornese, diretta dal Procuratore Ettore Squillace Greco. Il provvedimento cautelare eseguito dai finanzieri del Gruppo investigazione sulla Criminalitร  organizzata del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Firenze ha riguardato cinque persone italiane (di cui due destinatari di misure cautelari ristrettive della libertร  personale in carcere (B. R. e L. G.) e tre ai domiciliari (U. M., L. R. e M. Z.), indagate per lโ€™ipotesi di reato di concorso in tentata estorsione. Allo scopo di dare seguito allโ€™azione intimidatoria, il menzionato imprenditore, unitamente ad ulteriori tre soggetti โ€œsoci in affariโ€, si rivolgeva a un noto pregiudicato di origini siciliane (L. G. residente da anni in Francia), che, dietro il compenso di 5mila euro, avrebbe dovuto provvedere ad incendiare un capannone adibito a rimessaggio di barche. La preparazione dellโ€™atto intimidatorio, con lโ€™acquisto del materiale incendiario e gli inneschi (benzina, lana, legname e fogli di giornale) รจ stato costantemente monitorate dai Finanzieri del Gico di Firenze mediante appostamenti, pedinamenti e sopralluoghi, e, prima che lโ€™azione si compisse, i militari sono intervenuti sottoponendo a controllo e segnalando allโ€™Autoritร  Giudiziaria i soggetti indagati per possesso ingiustificato di materiale esplodente. Il quadro probatorio assicurato dai militari del Gico di Firenze allโ€™Autoritร  Giudiziaria inquirente del capoluogo livornese, supportato, altresรฌ, da numerose conversazioni telefoniche intercettate, ha consentito di tratteggiare un quadro accusatorio chiaro dei soggetti coinvolti nonchรฉ dei ruoli, compiti e mansioni di ciascuno che รจ stato condiviso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Livorno โ€“ Dott. Antonio Del Forno ed ha portato a disporre il provvedimento di restrizione della libertร  personale eseguito nella mattinata di giovedรฌ 29 giugno. Per il pregiudicato siciliano, giร  coinvolto in passato per medesimi fatti criminali, รจ stato emesso dallโ€™Autoritร  giudiziaria inquirente un Mandato dโ€™Arresto Europeo, in virtรน del fatto che lo stesso risulta residente da anni in Francia e tramite lโ€™Interpol sarร  interessata la polizia giudiziaria francese che provvederร  allโ€™arresto del soggetto, per la sua successiva estradizione in Italia.
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