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Sono uno che ha seguito, con interesse, le vicende della sanità elbana negli ultimi anni e cercherò di sottolineare alcuni aspetti del ruolo dei Comitati. Inizialmente i comitati salute nacquero con l’obiettivo nobile di difendere i diritti alla salute di cittadini elbani ed ebbero un ruolo fondamentale nell’organizzare la famosa marcia di Portoferraio con i Sindaci. Nel 2015 il comitato redige un documento di riorganizzazione della Sanità estremamente complesso ma soprattutto ambizioso, che andava decisamente oltre quelli che potessero essere gli effettivi bisogni della popolazione elbana, apparendo più che altro come esercizio demagogico se non populista. Intanto il comitato, attraverso alcuni soggetti più rappresentativi, assumeva sempre più i contorni politici schierandosi accanto alla Presidentessa della Conferenza dei Sindaci e soprattutto attaccando puntualmente e ferocemente il sindaco del capoluogo, reo evidentemente di pensarla diversamente. L’attività politica del Comitato si appalesava anche nel proprio profilo FB, laddove non si perdeva l’occasione di attaccare quello o altro soggetto politico. Parallelamente gli stessi comitati si appiattivano sulle posizioni dei vari notabili regionali e degli alti dirigenti dell’ASL che, sbarcando periodicamente sull’isola, continuavano ad affermare che tutto andava bene, quando la realtà locale sembrava raccontare un altro storia. Allo stato attuale si continua ad attaccare il Sindaco di Portoferraio, la cui unica colpa è quella di sollevare legittime perplessità su gravi episodi e i notevoli disagi che caratterizzavano l’ospedale elbano, comitato che, in maniera clamorosa, si erge a difensore dell’ASL e dell’assessore regionale, quindi a favore dei potenti e contro un Sindaco che semplicemente difende i diritti della sua comunità. Ultimo episodio, a mio parere abbastanza sconcertante, il documento redatto dal comitato un paio di giorni fa, in cui si sottolinea, ancora una volta, che, grazie al comitato le cose sono nettamente migliorate e tutto va bene, madama la marchesa. Un paio di domande: Che fine ha fatto il documento del 2015? Quanti obiettivi di quel documento, sbandierato a suo tempo ai quattro venti, sono stati raggiunti? Quali sono i rapporti di alcuni referenti del Comitato con le strutture sanitarie private isolane? Non sono domande da poco…tutto il resto sono chiacchiere.