[COLOR=darkred][SIZE=4]LA NOVELLA DELLO STENTO CHE DURA TANTO TEMPO E...NON FINISCE MAI [/SIZE] [/COLOR]
Leggo, nemmeno troppo sorpreso, le dichiarazioni della Presidente della Conferenza dei Sindaci, che si dice estremamente preoccupata per la situazione dell’Urgenza-Emergenza dell’Ospedale, alla vigilia dell’Estate. Per comprendere le dimensioni del fallimento dell’azione politica dei Sindaci, sarebbe utile ricordare da dove sono partite le aspettative degli stessi (famoso progetto Elba, con potenziamento dell’ospedale a livelli quasi universitari, oppure la incredibile costituzione di una fantomatica scuola degli infermieri) per arrivare a quelle che sono criticità da Terzo Mondo, cioè difficoltà nel reperimento del personale medico del Pronto Soccorso. Il reparto Emergenza-Urgenza è elemento strategico e fondamentale per il buon funzionamento di tutto l’ospedale e ritrovarsi, all’inizio dell’estate, sprovvisto del personale, è elemento che non può destare enorme preoccupazione. Tale aspetto fa passare in secondo piano le altre criticità elementari dell’ospedale a cui non è stata data alcuna risposta.
Ritrovarsi a questo punto, all’inizio della stagione, è senza dubbio segno di un fallimento dovuto a totale impreparazione ed improvvisazione, in assenza di un disegno più ampio, con una progettualità che partisse da lontano e soprattutto una politica di apertura dell’ospedale portoferraiese rispetto ad altre realtà, rispetto all’isolamento che sta uccidendo l’ospedale stesso.
Ormai sono diversi anni che mancano i medici e questo è problema diffuso che andava risolto mesi prima. Medici specialisti mancano in tutta la penisola, soprattutto quelli di Emergenza-Urgenza, perché sono nettamente diminuiti gli accessi alle Scuole di Specializzazione e perché è cambiata la normativa sull’accesso alla professione ospedaliera.
Queste sono cose che i nostri amministratori, pur essendo sindaci di piccolissime realtà, dovrebbero sapere, altrimenti divent difficile risolvere problemi anche semplici, se non se ne conosce la causa.
L’appello della Presidentessa della Conferenza, ad inizio stagione, ai medici italiani è destinato a cadere nel vuoto, laddove la sofferenza è presente in molti ospedali italiani, che sicuramente hanno più appeal di quello elbano. Così come è abbastanza risibile l’opzione proposta dalla stessa di un ordine di servizio ai medici del continente per venire a fare i turni all’Elba. Peccato che la professione medica ospedaliera sia è regolata da un contratto collettivo rigoroso che non prevede certo che una qualsiasi azienda possa imporre a chicchessia di andare a fare turni in un altro ospedale. Forse questo poteva essere possibile nell’ambito di quel progetto di ospedale unico che è stato totalmente rigettato da una Conferenza dei Sindaci che, per inseguire un concetto demagogico di indipendenza, elettoralmente più accattivante, ha portato ad ulteriore isolamento l’ospedale elbano. Ospedale che avrebbe avuto bisogno come il pane dell’apporto dei professionisti degli ospedali in rete e che ora, per una scelta dissennata, non può contare sulla sinergia degli altri ospedali. Collaborazione che indubbiamente avrebbe vicariato le notevoli e gravi mancanze della nostra struttura, non solo per quello che riguarda il Pronto Soccorso, ma anche gli altri reparti e specialistiche.
In questo contesto difficile, non si può non rilevare l’assenza totale degli altri Sindaci che si sono completamente defilati lasciando all’unica donna che ha avuto il coraggio di metterci la faccia su questioni delicatissime. Quando si trattava decidere l’importo sulla Tassa di Soggiorno, mi sembra che ci fosse massima partecipazione ed impegno. Questo per far capire quali sono le vere priorità dei nostri amministratori.
L’auspicio è che con le nuove elezioni, si possa avere un ricambio di parte della classe dirigente di amministratori per dare una nuova linfa ad una conferenza dei Sindaci sulla sanità che, fino ad ora, si è dimostrata totalmente incapace e quasi infastidita, nell’affrontare temi importantissimi per la nostra Comunità che concernono, non solo la qualità dell’offerta sanitaria, ma soprattutto la tutela della salute e della vita stessa degli isolani e dei propri ospiti. Temi forse più importanti dell’eradicazione dei poveri mufloni e della istituzione di nuove gabelle.