[COLOR=darkred][SIZE=4]INDIGNARSI NON BASTA PIU', ORA SERVONO "FATTI" PERCHE' SI RISCHIA GROSSO. DAL "NON FARE" SIAMO PASSATI ANCHE A TERRORIZZARE GLI UTENTI. [/SIZE] [/COLOR]
Nella conferenza del 2 febbraio sulla sanitร rassicurazioni, promesse e tanti impegni ora, oltre al "non Fare" quanto annunciato, si terrorizzano anche i pazienti in attesa di esami endoscopici.
Era il 2 febbraio scorso quando l'ASL Nord-Ovest annunciava alle televisioni, giornali e comitati che dal giorno dopo gli esami endoscopici in particolar modo la colonscopia sarebbe passata da 13 a 30 accessi SETTIMANALI (?). Questo annuncio confortava chi per problemi preoccupanti doveva sottoporsi ad esami endoscopici quale la fastidiosa colonscopia che dopo questo annuncio la speranza di farla all'Elba era nei pensieri dei prenotati.
L'ASL purtroppo ancora una volta mentiva e lo faceva ingannando quegli Elbani che per una colonscopia nel nostro ospedale, nella realtร , devono attendere la metร novembre. Chi necessita di tale esame non puรฒ certo aspettare 9 mesi quindi dovrร recarsi in un ospedale del continente per piรน giorni (Piombino fine marzo) per la noiosa e devastante preparazione all'esame.
Per ciรฒ che riguarda la sedazione all'Elba, il paziente che si sottopone a gastroscopia o colonscopia ha 4 eventualitร di sedazione (prassi comunicata dalla direzione del distretto): 1) senza sedazione; 2) con sedazione leggera; 3) con sedazione in presenza di un anestesista; 4) con sedazione totale in sala operatoria quindi, quell'infermiera dell'articolo che citiamo, invece di tranquillizzare la paziente che scrive, l'ha terrorizzata (vedi: [URL]http://www.elbareport.it/cronaca/item/24960-una-lamentela-sui-servizi-sanitari[/URL]) sui disservizi causati da carenza di personale e sui metodi di esecuzione dell'esame che oltre al naturale fastidio che ha in sรฉ un esame endoscopico, ha creato ansia di preparazione alla sofferenza nella paziente che di certo non andrร incontro.
Cosa grave che ci preme ricordare รจ che in questo periodo pare che non siano garantite neanche le endoscopie d'urgenza che potrebbero rendersi necessarie qualora si verificassero delle emorragie gastrointestinali o gastrorragia per mancanza di personale mentre chi qui ha preso il "ruolo" (e sono due medici) ha pensato bene di andare a lavorare in altri ospedali. Accade anche questo nel pubblico impiego.
Ricordiamo che l'Elbano ha gli stessi diritti sanitari di chi abita sulla terra ferma.
Comitato Elba Salute.