[COLOR=darkblue][SIZE=4] GENT. SIG FALCONE LE RISPONDO [/SIZE] [/COLOR]
Rispondo volentieri al sig. Renzo Falcone che ringrazio per quanto ha scritto. Infatti mi offre la possibilitร di replicare ampiamente ai quesiti che oculatamente pone e che ritengo giusti. Comincerรฒ col dire che apprezzo che concordi con me su quanto scritto sul Centro Storico, infatti scrive: โCondivido appieno le sue rimostranzeโ. Eโ altresรฌ vero quando ricorda che il mio suggerimento di riportare in C.S. alcuni Servizi non รจ che โsolo una minima parte di ciรฒ che servirebbeโ. Infatti, non solo non ho mai asserito che tanto basterebbe ma, al contrario, negli anni ho scritto abbastanza sullo stesso argomento, esprimendo a torto o ragione, la mia opinione e suggerendo anche provvedimenti provocatori per viabilitร , parcheggi, ed tanto altro, piรน volte chiedendo la stesura di un progetto che riguardi anche la Darsena medicea. Molti miei โpezziโ si trovano ancora in internet, non certamente quelli degli anni nei quali si verificarono i provvedimenti Amministrativi citati nel precedente articolo. Consideri il sig. Falcone che ho lavorato 39 anni nel C.S, e credo di sapere ciรฒ che oggi servirebbe. Ciรฒ non toglie che altro e di meglio si potrebbe suggerire, infatti non ritengo di essere la bocca della veritร . Lamento, invece, la indifferenza di fronte ad un problema che รจ diventato sociale, perchรฉ coinvolge il vivere delle famiglie per lo piรน anziane che vi abitano, i proprietari degli appartamenti e dei fondi, immobili questi enormemente svalutati a seguito di una politica ceca e nefasta. Come ho suggerito sarebbe il caso di cominciare a fare qualcosa. Per quanto riguarda le โesose cifreโ citate, posso assicurare che la cosa non mi riguarda affatto, chiarisco perรฒ che un fondo sfitto grava sul proprietario, anche se libero, per redditi da patrimonio, ASA, TARI, spese condominiali e manutenzioni. Potrei anche aggiungere sempre per esperienza, che oggi chi si mettese in commercio dovrebbe avere tante energie da resistere almeno due o tre anni che sono il minimo dovuto per farsi conoscere, con pubblicitร , promozioni nei modi e nei tempi che la scienza del marketing oggi impone. Il commercio non puรฒ piรน essere unโavventura, da vivere alla giornata, o la va o la spacca, tanto poi si chiude, come immagino per lo piรน si intenda, perchรฉ i danni collaterali sono tanti, per tutti. Al contrario deve essere un passo ben calcolato e sostenuto da capitale. Tanto asserisco sulla scorta di diverse esperienze negative purtroppo giร vissute. Unโattivitร non chiude per qualche centinaio di euro annuali, ma per difficoltร con i fornitori, spese generali, INPS, tasse e imposte locali che potrebbero essere compensate dalle vendite, se ci fossero acquirenti che, come chiaramente condiviso, purtroppo non ci sono per i motivi enunciati.
Sergio Bicecci