[COLOR=darkblue][SIZE=4]E' STATO DEMOLITO NELLA PIU' TOTALE INDIFFERENZA QUESTO EDIFICIO DI GRANDE VALORE STORICO. [/SIZE] [/COLOR]
Tutto questo รจ frutto dell'insensibilitร di chi possiede edifici simili e preferisce demolirli per realizzare costruzioni moderne con la collaborazione e sudditanza di tecnici (Architetti, Ingegneri, Geometri, Geologi ecc....) che pensano principalmente al profitto economico e chiudono entrambi gli occhi di fronte al valore storico che questi edifici rappresentano per la comunitร .
Purtroppo all'Elba questo non รจ l'unico caso, in passato tali barbari scempi si sono perpetrati nell'indifferenza e purtroppo continueranno in futuro.
Gli strumenti per impedire episodi simili ci sono ma qualcosa non funziona, ogni progetto di questo tipo, che interviene mutando l'aspetto degli edifici e/o lo stato dei luoghi, deve passare attraverso delle tappe obbligate studiate appositamente per tutelare il BELLO che il territorio rappresenta.
La "Commissione Edilizia per il Paesaggio" alla quale ogni progetto che riguarda modifiche esterne ad edifici deve essere sottoposto e che deve esprimere un parere (rigettare o approvare con eventuali prescrizioni), ma per garantire uletriore tutela del paesaggio ogni progetto dopo il parere della "Commissione Edilizia per il Paesaggio" รจ inviato alla Soprintendenza che deve esprime un ulteriore parere vincolante sulle opere da realizzare.
Quindi la legge italiana prevede che ogni progetto di questo tipo debba essere sottoposto ad un iter burocratico "ridondante" studiato per garantire e tutelare l'integritร di ciรฒ che ci circonda con annessi valori storici e culturali.
Purtroppo il sistema funziona egregiamente sulla carta, ma la realtร รจ sotto gli occhi di tutti. E' evidente che chi รจ chiamato a tutelare e difendere il nostro patrimonio non รจ in grado di adempiere ai suoi doveri, vuoi per incompetenza, inefficienza e perchรจ no anche eventuale corruzione.
E noi cittadini? Un pizzico di responsabilitร ricade anche su di noi, a volte facciamo finta di niente. Quanti di voi (e mi ci metto pure io) hanno detto: E che ci devo pensร io?
La risposta รจ che magari a volte ci dobbiamo pensare noi.
Per cambiare le cose dovremo cominciare a cambiare noi per primi.