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conte di montecristo da conte di montecristo pubblicato il 5 Giugno 2009 alle 9:33
VI puntata [SIZE=4][COLOR=darkblue]IL TORNEO [/COLOR] [/SIZE] Il momento è giunto: ecco i contendenti!! magnifici nelle loro armature con i vessilli che sventolano alti e i tamburi che rullano… l’aria è salmastra, il sole sta calando, si addensano fosche nubi, la scena è splendida, solo i cavalieri, gli scudieri i capitani e i nobili contendenti…. i tamburi, i tamburi che continuano a rullare, minacciosi, cercando di superarsi a vicenda. Ecco anche le trombe… In fin dei conti sono pochi uomini, venti per parte, ma vi garantisco che il frastuono è tanto! Sono immobili aspettano, ma perché non si fa avanti nessuno? - si, si, aspettate: il prode Periberto si porta al centro della piazza d’arme, ecco, è seguito dagli altri tre cavalieri, senza macchia e senza paura. Gli altri aspettano: le trombe e i tamburi si sono acquietati, tutti i presenti hanno gli orecchi tesi ad udire quanto i cavalieri, al centro della scena si dicono, ma celando l’indifferenza e la paura. I pennacchi sono alti sui loro elmi, solo il Barone Maurigi, nel suo gruppo, non riesce a vedere e si sporge, ma solo un po’… riuscite a vederlo? Non si riesce a sentire un tubo!!! Che si diranno? Forse stabiliscono le regole dei duelli: i campioni, combatteranno a due a due fino alla morte, finché rimarrà vivo l’unico vincitore!!! LUI ED IL SUO SEGUITO AVRANNO IL PALAZZO DEL BISCOTTO. Ecco i cavalieri ritornano ai loro posti, questo è stato stabilito, cominceranno i duelli gli sfidanti e per ultimo il campione sfidato! Ma porca l’oca…. Non è giusto è un vantaggio inaudito per Periberto… questo pensano tutti, ma tacciono. Ecco, riprendono a rullare i tamburi, si schierano due sfidanti, sono al centro con la loro spada e il loro scudo con le insegne, gli altri due sfidanti ai lati, poco lontani. Inizia il duello il campione dei Lupi e quello della lista civica, gli ultimi arrivati! I ferri sono all’opera e si sfidano con forza… fendono e parano colpi….intorno a loro il silenzio. I Portotroiaiesi sono tutti alle finestre cercando di vedere, ma rimangono lontano. Ma ecco qualcuno vede lontano all’orizzonte un macchia scura… ma che cosa sarà??? Si avvicina a velocità spaventosa, cosa può essere?? Già i primi quelli ai lati della piazza che li hanno avvistati sono un po’ inquieti e si interrogano a vicenda cercando di rispettare la posizione. Passano pochi secondi, la grande macchia si avvicina e adesso si distingue… MA È UN DRAGO, UN ENORME DRAGO (tutti i draghi sono enormi, si sa) che arriva a velocità della luce sopra le loro teste - Io scappo!!! - Ma che fai? Non si può scappare stanno duellando!! - A me che me frega, io scappo lo stesso… Le righe esterne sono le prime a rompersi, solo adesso i duellati si accorgono del pericolo e guardando bene le mosse dell’avversario iniziano la loro fuga… Lo spettacolo è meno bello adesso, molto meno maestoso, anzi decisamente ridicolo: chi corre di qua, chi di là, chi non sa che pesci prendere, cadono gli scudi, gli elmi che impediscono la corsa rotolano qua e là intralciando i malcapitati. Troppo tardi, il grande drago sputa fuoco e vola in circolo lungo il perimetro della piazza d’Arme, tenendoli prigionieri, disperdendoli, senza dare scampo a nessuno. Non c’è salvezza, speranza, onore. Solo quando il grande uccello del cielo se n’è andato i Portotroiaiesi fanno capolino per capire cosa diamine è successo e piano piano si riaffacciano alle finestre, iniziano a salire le scale della piazza d’Arme, ancora in fiamme. Sono tutti morti, proprio tutti…. Ci volle un po’ ma dopo che tutti ebbero compreso il senso del messaggio divino che gli era stato inviato, si fece pulizia e un’ ci si pensò più. Giacobini, cantastorie, locandieri e sudditi tirarono a campare senza dire niente e nel paese di Portotroiaio tutti poterono finalmente vivere felici e contenti, tanto più che da quel giorno memorabile la città decise di cambiare anche il nome. [COLOR=darkblue]MORALE DELLA FAVOLA [/COLOR] : ” tutte le volte che suona a funerale muore un codino e nasce un liberale” ovvero anche: “ morto un papa si fa un papa e un cardinale” in altre parole: facciamo le pulizie e ricominciamo p.s. [COLOR=darkblue]è una storia di fantasia e quindi ogni riferimento a cose o persone è solo il frutto della Vostra fantasia!!!!! [/COLOR]
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