Ho letto con notevole fastidio lโultimo numero del Corriere Elbano, edizione monotematica dedicata esclusivamente ad un attacco vergognoso ad un Sindaco elbano che, fino a prova contraria, รจ alta figura istituzionale e che, in piรน di una occasione, nel numero suddetto, viene schernito ed irriso da giornale.
Al Sindaco in questione รจ stato riservato tale irrispettoso trattamento, solo per aver osato esprimere una legittima (anzi legittimissima, visto il suo ruolo istituzionale) opinione su un recente blocco della navigazione, causa maltempo, che ha provocato notevoli disagi agli utenti che dovevano tornare sullโisola. Evidentemente il Sindaco ha osato troppo, rendendosi responsabile di delitto di lesa maestร verso il Potere, quello con la p maiuscola.
Questo ha scatenato i โgiornalistiโ del Corriere Elbano, magazine di proprietร dellโarmatore, che sono accorsi in soccorso del padrone, vomitando (non mi viene un sinonimo adeguato) un numero che รจ tutta una contumelia, che del giornalismo dโinchiesta (come vorrebbero far credere), non ha nemmeno lโombra. Inutile ancora una volta sottolineare, in questa sede, come il Corriere Elbano non ha nulla da spartire con il suo storico omonimo predecessore, ma รจ solo un foglio in cui, in maniera fin troppo chiara, si cerca di mettere in cattiva luce tutti coloro che possono avere anche una minima posizione critica nei confronti della compagnia di navigazione che ha il monopolio della navigazione locale.
Ma non รจ questo il punto. La questione centrale รจ decisamente piรน importante e chiama in causa quellโorgoglio isolano, in molte occasioni sbandierato da molti elbani ma che si dissolve nel nulla al primo foresto che alza la voce.
Nessuno, in primis tra i colleghi sindaci, si รจ sentito offeso nei confronti dellโennesimo attacco del giornale a quella che, piaccia o no, rappresenta una istituzione elbana e quindi lโisola dโElba stessa.
Ancora una volta una vergognosa aggressione verbale verso lโisola, che trasuda scherno e supponenza, passa indenne nel mutismo dellโ ovattato inverno elbano, nel silenzio di un popolo probabilmente ormai rassegnato a perdere quello orgoglio di essere isolano, che ha caratterizzato i nostri avi.
Quellโ orgoglio dei nostri marinai, dei scalpellini di San Piero, dei minatori di Rio, dei pastori del Perone e del Capanne.
Io invece mi sono profondamente stufato di questo atteggiamento arrogante di personaggi che, comprando con il denaro il nome di una testata storica, credono di comprare anche lโorgoglio e la dignitร di un popolo.
Per quello che mi riguarda non entrerรฒ mai piรน in alcun esercizio che distribuisce gratuitamente il suddetto giornale. Eโ un piccolo gesto simbolico, ma per me importante. Invito tutti coloro che hanno il mio stesso pensiero a fare altrettanto.
Solo per ricordare a noi stessi che lโinsularitร รจ motivo di orgoglio e la dignitร non รจ in vendita.
E per ricordarci che cโรจ un limite a tutto.