[COLOR=darkred][SIZE=4]CHI DANNEGGIA LE TOMBE NEL CIMITERO DI RIO ELBA ? [/SIZE] [/COLOR]
di G. Muti
Ho sempre avuto difficoltร ad intervenire nelle vicende di Rio Elba dove sono nato. Troppi elementi mi impediscono di avere il dovuto distacco. Che invece รจ indispensabile, quando si vogliono analizzare onestamente fatti e comportamenti.
E veniamo al motivo di questo intervento. Secondo la famiglia Franchini, la tomba di Franco, ex sindaco di Rio, sarebbero stata danneggiata dagli operai comunali. Il sindaco Claudio De Santi interviene, e pur non avendo alcuna responsabilitร diretta, si assume ogni responsabilitร ed รจ pronto a pagare personalmente i danni, qualora ce ne siano. Quindi un gesto di generositร .
A questo risponde la famiglia Franchini che lo ringrazia per il suo โslancio umanoโ( tra virgolette ??) ma gli ricorda che, essendo lui il sindaco, โ i suoi eventuali errori devono essere riparati attraverso lโuso di soldi pubblici.โ Quindi non deve pagare lui, ma i cittadini. Si potrebbe pensare ( forse sbagliando) che si richieda che paghino i cittadini in modo che loro, poi, se la prendano con il sindaco. Il sindaco che, come detto, era pronto a assumersi ogni spesa.
Tutto questo mi spinge a fare qualche considerazione, senza perรฒ entrare nel merito; a parte , naturalmente, riconoscere il diritto della famiglia a intervenire.
Ma, a parte questo, la prima cosa che mi viene da dire รจ questa: in alcune vicende venute alla luce in questi ultimi tempi, il ricordo di Franco si รจ spesso mischiato a polemiche politiche, e a risentimenti. Questo mi provoca un certo disagio. E come se l sua immagine venisse, in qualche modo, contaminata. Non tanto dagli argomenti, ma dai toni usati, cosรฌ diversi da quelli che avrebbe utilizzato lui. Certo, negli ultimi anni molte cose sono cambiate, compreso anche il modo di comunicare.
Io preferirei ricordarmelo quando ci incontravamo alle manifestazioni politiche. Lui che aveva un ruolo importante nel partito ed io che mi occupavo delle notizie per Cosmo Radio. A volte ci mettevamo a chiacchierare. Lui mi aggiornava sui fattarelli riesi, sempre con ironia, e io mi facevo delle risate. Piรน di un a volta siamo stati interrotti da qualche compagno che si voltava facendoci segno di smetterla. Certo, abbiamo avuto anche scontri, ma mai questo ha influenzato il rapporto di stima e di affetto che ci legava.
Non riesco nemmeno a immaginarmi chi possa avere avuto il coraggio di fare quanto denunciato dalla famiglia. Se agli operai che forse non lo conoscevano, avvicinandosi alla sua tomba , non รจ venuto il nodo alla gola, come succede, a volte, a chi lo conosceva e gli voleva bene, non gli sarร venuta nemmeno la voglia di danneggiare la sua tomba. Perchรฉ di danni si parla. Danni che sarebbero stati provocati anche ad altre tombe.
Onestamente, non posso immaginarmi che a Rio, il paese dove negli anni 50, quando cโera un lutto, tutte le radio nelle case rimanevano mute, sarebbe talmente cambiato che operai, inviati dallโamministrazione comunale, entrano nel cimitero e, invece di ripulirlo e sistemarlo, danneggiano le tombe. Saremmo di fronte ad un fatto di una gravitร inaudita.
Invece, piรน semplicemente, potremmo ipotizzare che gli operai potrebbero avere lavorato intorno alle tombe, magari, non con il dovuto riguardo. Ma, per rispetto agli operai, preciso che la considero solo un ipotesi. Sono cose che succedono. Potrebbero aver tagliato qualche ramo di troppo, fatto potature troppo drastiche. Tutto qui. Perchรฉ parlare di danneggiamenti รจ un altra cosa. Se ci fossero stati, allora si capirebbe la reazione della Famiglia. Perรฒ, se questi danni cโerano, bastava documentarli. Allora i responsabili avrebbero dovute risponderne, trattandosi di casi che possono avere, addirittura, un rilievo penale.
Spero che un giorno si possa parlare di Franco in una iniziativa dove, lontano dalle polemiche e dai risentimenti, lo si ricordi per quello che ha fatto per il paese e per le idee nelle quali credeva.