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Michelangelo Zecchini da Michelangelo Zecchini pubblicato il 21 Novembre 2016 alle 7:55
[COLOR=darkblue][SIZE=5]DOV' รˆ L'OINOCHOE ETRUSCA DI 2300 ANNI FA? [/SIZE] [/COLOR] Un giornalista di Roma, Alberto Zei, ha chiesto di nuovo a chi di dovere dove sia - e quando potrร  ritornare al suo posto - la brocca etrusca a figure rosse, di 2300 anni fa, che non molto tempo fa era esposta (oggi non piรน) in una vetrina del Museo Archeologico della Linguella. รˆ opportuno precisare che quella oinochoe, figurando nella collezione di Vincenzo Mellini donata formalmente nel 1886 al Comune di Portoferraio, รจ di proprietร  di quest'ultimo, poichรฉ la prima legge di tutela, la quale dispone che tutti i reperti archeologici appartengono allo Stato, รจ del 1909. Di conseguenza a offrire risposte pubbliche dovrebbero essere sia il Comune di Portoferraio, quale proprietario del manufatto, sia la soprintendenza archeologia di Pisa (quella regionale di Firenze รจ stata abolita dalla riforma Franceschini) in quanto si tratta di un โ€œbene culturaleโ€ tutelato ai sensi dell'art. 10 del decreto legislativo 42/2004, che recita: โ€œ1. Sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonchรฉ ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico.โ€ Continuo a sperare che alla fine prevalga il dovere di chiarezza e di trasparenza verso la comunitร . Michelangelo Zecchini
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