Cari non votanti Pasquino, Paolo Crispini e povera Italia, permettetemi di citare un vecchio aforisma:
uno scaricatore ai mercati generali era cosรฌ bravo nel suo lavoro che il principale pensรฒ bene di premiarlo con un incarico piรน gratificante e meno faticoso: quello di scegliere le mele.
Ahimรฉ il tapino, dopo poco tempo, era distrutto: la responsabilitร della scelta era per lui un impegno massacrante e chiese di tornare alla sua spensierata incombenza precedente anche se di infimo ordine.
Morale: effettivamente i precedenti sono demoralizzanti ma non bisogna perdere la speranza che qualcosa possa cambiare in meglio: chi non vota rifiuta le sue responsabilitร , lascia che qualsiasi improvvisato Messia in malafede decida per lui e si autoesclude dalla categoria degli โegregiโ (cioรจ da quelli โfuori dal greggeโ) come i pecoroni di Dante:
Come le pecorelle escon dal chiuso
timidette atterrando lโocchio e โl muso,
e ciรฒ che fa la prima e lโaltre fanno
semplici e quete, e lo โmperchรจ non sanno.
E se, invece di non andare a votare, votassimo tutti no?
Pensa al casino (per Renzi e solo per lui e accoliti voltagabbana pluricondannati) che succede: altro che non votare!
Magari ci scappano anche tariffe sarde per i traghetti con un bel VAF a Onorato e a tutta la cricca renziana dei banchieri, mafiosi, truffatori e simile lordura da cui siamo afflitti e continueremo ad esserlo con il sรฌ (magari anche grazie a chi si astiene).
Poi ne verranno di peggio? ร improbabile, visto che abbiamo toccato il fondo, ma comunque sempre meglio tentare.
Chi lโha detto che i miracoli non esistono? Se la gente ci crede questo รจ giร di per sรฉ un miracolo e quindi prova evidente della loro esistenza: il sillogismo non fa una grinza, lo ha detto san Paoloโฆ