IV^ puntata
[SIZE=4][COLOR=orangered]LO SCHIERAMENTO DEGLI ESERCITI [/COLOR] [/SIZE]
[COLOR=blue]"C'ERA UNA VOLTA UN' ISOLA [/COLOR] , con un paese chiamato Portotroiaio.
Al tempo dal Castello del Biscotto governava il borgomastro Periberto, asceso al potere in circostanze tutt'oggi ancora da chiarire,"โฆ.
Si stava preparando la battaglia e gli eserciti erano giร schierati fuori dalle mura con i loro vessilli al vento, ognuno coi propri colori.
Il Borgomastro Periberto, allโinterno del Castello del Biscotto rimpiangeva il ponticello, se almeno avesse permesso che si ricostruisse il canale, come prevedeva lโeditto emanato Consiglio del Castello dal precedente Borgomastro, ora la situazione sarebbe stata MOLTO MIGLIORE (โฆporcaโฆโฆ)
Gli eserciti erano quattro, ben visibili:
Il piรน bello lโaveva lโInnominato coi suoi vessilli grandi e magnificentiโฆ del resto lui era la nobiltร piรน antica dellโIsola e lo dimostrava, i suoi campioni avevano le piรน splendenti armature, ornate da piume azzurre. Erano anche venuti a combattere campioni continentali, veri campioni (a parole) ma ai Portotroiaiesi le parole non bastavano piรน.
lโInnominato aveva potuto sfoggiareโฆ si sa la potenza รจ potenzaโฆ.e faceva sempre un bellโeffetto a vedersi.
Qualche tentativo di uguagliare gli splendori del campo sopramenzionato, per la veritร un altro contendente al Castello lโaveva fatto e aveva fatto sfoggio di potenza anche lui, ma era un nobile di nuovo arrivo e non lo conosceva quasi nessuno. Aveva una squadra migliore, (ma forse a quel tempo si chiamava esercito), sรฌ, un esercito ben motivato. I suoi campioni si allenavano tutti i giorni in duelli a singolar tenzone e anche quello era un bel vedere, sobrio, ma convincente.
In disparte ma solo per non mischiarsi agli altri cโera lโesercito mal messo, sembravano un poโ barbari a vedersi , ma sicuramente erano dotati, sfoggiavano uno strano macchinario, che dicevano di chiamarsi โapinoโ. Nessuno lโaveva visto mai prima e sembrava piรน opera del diavolo che degli umani, serviva, si diceva per le incursioni in campo avversario. Non so dirvi altro e non ricordo neppure il nome del cavaliere ma doveva far parte del branco di Lupi che avevano preferito cacciare da soli, (di cui alla puntata precedente).
In ogni campo e anche nel Castello, erano presenti unโinfinitร di araldi che se andavano in giro a raccontare le imprese dei cavalieri dei diversi schieramenti, contribuendo cosรฌ alla loro fama, preceduti da rulli di tamburo, sembrava una gran fiera e questo aumentava la confusione dei Portotroiaiesi che sembra non si raccapezzassero piรน e fossero al limite della sopportazione.
Periberto, che poteva scorgere dallโalto gli accampamenti avversari, un poโ perchรฉ dormiva poco, un poโ per i dubbi, che sempre lo tormentavano era veramente atterritoโฆ avrebbe perso il Castello, i servitori, sarebbe stato spazzato via, non poteva finire cosรฌ.
Pensรฒ, come al solito che era meglio evitare la battaglia, i nemici erano sicuramente superiori di numero, avrebbe organizzato un torneo, certo un bel torneo era quello che ci voleva, cosรฌ avrebbero combattuto solo i campioni, senza spargimenti inutili di sangueโฆ specie se il suo.
Segueโฆ.
(Per le puntate precedenti, mi spiace ma te le dovrai cercare)
