Lโintervista del Corriere della Sera allโingegner Carlo De Benedetti, editore del gruppo Espresso-Repubblica, nonchรฉ tessera numero 1 del Partito democratico, รจ oramai diventato un appuntamento trimestrale. Identico il format, identico lโintervistatore, Aldo Cazzullo, quasi identiche le risposte tranne che per qualche piccolo cambio dโaccento e di tono per adattarsi ai rapidi cambiamenti di una realtร globale multiforme.
Il pessimismo di fondo sulle cose dellโeconomia รจ perรฒ rimasto invariato: aleggia sempre lo spettro di una crisi epocale che metterร a rischio la sopravvivenza stessa delle democrazie. Colpa della globalizzazione e delle politiche monetarie ultraespansive messe in atto dalle banche centrali nel vano tentativo di contrastare la deflazione e la stagnazione. Uno scenario apocalittico che porterร al trionfo dei populismi e delle ultradestre che giร oggi stanno crescendo in tutta Europa.
In questo quadro, secondo lโingegnere cambiano le prioritร per lโItalia. Se tre mesi fa Matteo Renzi doveva nazionalizzare le banche in difficoltร battendo i pugni sul tavolo in Europa โperchรฉ รจ la politica che fissa le regole, non le regole che fissano la politicaโ, oggi per fermare lโavanzata del Movimento 5 Stelle lโingegnere suggerisce un drastico taglio delle tasse sul lavoro. Non una modesta riduzione del 3% del cuneo fiscale, ma un taglio di almeno il 30%, โperchรฉ il lavoro รจ la sola cosa che conta, il resto รจ sovrastrutturaโ. Come finanziarlo? Ma che diamine, con una bella tassa patrimoniale progressiva che includa anche tutti i redditi non da lavoro.
Un suggerimento โforteโ al governo da uno che รจ residente in Svizzera e che non sembra preoccuparsi minimamente della fattibilitร politica di un simile progetto. Ma De Benedetti ci crede cosรฌ tanto in questa cosa della patrimoniale che non deve aver parlato dโaltro nelle ultime settimane con i suoi piรน fidati amici e consiglieri. Non per caso, domenica Eugenio Scalfari ha lanciato la stessa idea dalle colonne di Repubblica auspicando unโimposta progressiva molto forte sui redditi dai 120mila euro in su proprio per finanziare il taglio del cuneo fiscale. Chissร a dicembre, a referendum consumato, quali altri preziosi suggerimenti per il governo lโeditore di Repubblica esternerร via Corriere.