Taglio spese? Non si farร mai
I tagli, quando si fanno, sono omeopatici, irrisori
Nulla cambierร . Le vere, grandi riforme, che consentano di abbattere il debito pubblico, calare le tasse e ridurre le spese, non si faranno. Mai. La lezione emerge, nitida, nelle pagine che Roberto Perotti ha ottimamente intitolato Status quo, edito da Feltrinelli
Perotti, economista, accademico con ampio curriculum internazionale, dal settembre 2014 al dicembre '15 รจ stato consigliere economico a palazzo Chigi. Si รจ occupato, invano, di riduzione della spesa pubblica. Questo libro รจ la testimonianza di ยซperchรฉ in Italia รจ cosรฌ difficile cambiare le coseยป. A essere pessimisti, perรฒ realisti, bisognerebbe dire: ยซร impossibile cambiare le coseยป.
Perotti, con piglio didattico ma attento sempre a presentare una solida documentazione, si sofferma su molte voci di spesa pubblica che potrebbero essere ridotte. Attenzione: non analizza riduzioni una tantum, buone per abbindolare la gente, bensรฌ riduzioni che producano effetti permanenti. Una vera riforma, dunque. Inoltre cerca di essere preciso sugli importi, l'esatto contrario dei generici impegni di solito assunti al riguardo dal mondo politico: insomma, quantifica i risparmi. Ci sono le spese che agli elettori risulterebbe graditissimo diminuire, i cosiddetti costi della politica, delle istituzioni, della casta: parlamentari, giudici costituzionali, consiglieri regionali, dirigenti pubblici. Ci sono altresรฌ spese che potrebbero apparire intangibili, dalla cultura alla sanitร , che invece Perotti mostra scalfibili.
Non c'รจ da illudersi su riduzioni permanenti per decine e decine di miliardi; ma Perotti indica piรน strade che potrebbero seguirsi per intaccare la spesa. Documenta altresรฌ le reazioni ostili, provenienti in egual misura dal governo, dalla classe politica, dagli alti burocratici, uniti dal comune interesse di non intaccare privilegi e vantaggi e remunerazioni e introiti, sia propri e personali, sia di gruppi di elettori, interessati per zone o per categorie. Elenca cifre sballate, numeri inesatti, dati perfino inventati, buchi nella documentazione, forzature nei raffronti con l'estero, promesse mirabolanti ovviamente inattuabili.
La realtร italiana si concreta in direzione opposta a quella verso la quale Perotti era stato chiamato a consigliare Matteo Renzi. I tagli, quando ci sono, sono irrisori. La spesa non soltanto non scende, bensรฌ sale. Il debito si dilata, invece di comprimersi. Quando si annunciano riduzioni di uscite, contemporaneamente vengono decisi incrementi in altri settori. Se il governo (intendendo vertici politici e amministrativi) si trova di fronte, come nel caso delle proposte di Perotti, a decisioni chiare e rigorose, preferisce lasciar correre e attuare la consolidata e plurisecolare tecnica (risale alla curia pontificia) del rinvio. Il discorso, beninteso, vale pure per politici, parlamentari, amministratori locali. Cosรฌ, nulla cambia.