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Dove sono i miliardi che Renzi ha promesso alla scuola? da Dove sono i miliardi che Renzi ha promesso alla scuola? pubblicato il 3 Settembre 2016 alle 6:40
[COLOR=darkblue][SIZE=5]Dove sono i miliardi che Renzi ha promesso alla scuola? [/SIZE] [/COLOR] Con la proposta iniziale - risalente al Settembre 2014 - della "Buona Scuola", Renzi aveva prima di tutto affermato che alla scuola serviva un grosso investimento e DIVERSI cambiamenti. Queste dichiarazioni lasciarono benevolmente impressionati tutti coloro che fino a quel momento avevano sentito parlare solo di riforme che tagliavano i fondi, privatizzavano e modificavano i programmi. Poi, dopo appena un mese dalla proposta, il premier si รจ rimangiato dichiarazioni e milioni da una parte e dall'altra, a causa del Patto di Stabilitร  (creato dal suo stesso esecutivo) e arrivando a praticamente annullare del tutto le risorse promesse per edilizia scolastica, digitalizzazione, rinnovo dell'amministrazione. Ovviamente queste notizie sono state date "a bassa voce", non vedendo certo la sproporzionata quantitร  di servizi e articoli dedicati invece al progetto di "Buona Scuola" in sรฉ. Allo stesso modo, lo sbandierato annuncio dell'assunzione di 150 mila insegnanti si รจ risolto nel nulla, con la cifra che รจ calata fino a diventare dei circa 50 mila attuali. Un numero che perรฒ non รจ assolutamente sufficiente a coprire tutti i posti vacanti che costringono i docenti di un istituto a prendersi a carico troppe classi, facendo quindi fatica a mantenere un buon livello di insegnamento per tutti. Il Governo ha quindi provato a far passare in secondo piano questi problemi annunciando investimenti e rinnovamento dei contratti. Da quasi 7 anni ormai i lavoratori della scuola e, in generale, del pubblico impiego vedono i loro stipendi bloccati, senza alcuna variazione. A Luglio perรฒ la Consulta aveva emesso una sentenza sull'illegittimitร  del blocco dei contratti. Cosรฌ quest'autunno arriva la tanto attesa notizia: si andrร  in breve tempo a firmare la nuova Legge di Stabilitร  in cui ci sarร  anche un investimento di 300 milioni di euro per il rinnovo contrattuale. Informazione che pare positiva finchรฉ non si va a fare il calcolo per cui, essendoci 3 milioni e duecento mila lavoratori statali, ognuno otterrร  un aumento di circa 7 euro al mese. Un calcolo al ribasso rispetto quelli fatti pochi giorni fa quando sono uscite le prime indiscrezioni sull'argomento. Ma perchรฉ una tale pubblicitร  alla cosa se poi in realtร  cambia ben poco? In questo modo Renzi ha svicolato la sentenza della Corte Costituzionale e cosรฌ potrร  rimandare le contrattazioni, gestite dall'Aran (agenzia privata), all'anno prossimo. Una mossa strategica che probabilmente ha il solo scopo di tentare di calmare gli animi del circa milione di docenti che da questa primavera si sta mobilitando per contrastare la legge 107 o "Buona Scuola", a cui il premier non ha mantenuto nessuna delle promesse inizialmente fatte. Un altro stratagemma che Renzi ha provato a utilizzare รจ stata la promessa di 500 euro di "Bonus formazione" per tutti i docenti, anche i neoassunti: uno specchio per le allodole che non corrisponde a un incasso netto dei lavoratori. Infatti questi bonus saranno solo utilizzabili solo per spese specifiche legate alla formazione e da rendicontare.E i 200 milioni di euro che la "Buona Scuola" ha stanziato per il premio di merito? La loro spartizione avverrร  nel 2016, strettamente ai docenti che saranno selezionati dal dirigente scolastico, ma a conti fatti in realtร  ci saranno appena 10 euro per chi ne avrร  diritto. tagliscuola Insomma, un quadro generale che non lascia spazio a dubbi: Renzi con la sua politica della promessa sta tentando in ogni modo di prendere tempo e continuare a imporre nuove e sempre meno accettabili riforme. Una strategia che si basa sul mantenere un rapporto di fiducia e ascolto fittizi con gli elettori, proponendo continui bonus e aumenti che in realtร  vengono poi detratti da qualche altra parte: tra tasse, ricalcolo dell'ISEE e aumento dei prezzi infatti non c'รจ che l'imbarazzo della scelta. I dati parlano chiaro: le risorse da investire ci sono, le cose su cui investirle pure. Ad esempio, il problema delle supplenze รจ la conseguenza di una carenza cronica di insegnanti nel mondo della scuola. Perchรฉ allora non vengono risanate situazioni inaccettabili come questa? La risposta รจ meno complicata di quanto sembri, il vero nodo sta nell'individuazione di prioritร  da parte di questo Governo. Non ne vede nel mondo dell'istruzione, bensรฌ in grandi opere inutili che vanno a deturpare l'ambiente senza creare valore sui territori, lavoro, progresso come lo chiamano. Lo vede nelle spese militari, negli aiuti alle banche, nel privato. Sulle scuole private ancora si investono milioni, per un semplice motivo, che chi le frequenta paga migliaia di euro all'anno e in quelle aule ciรฒ che viene insegnato รจ rimesso alle decisioni del dirigente, mentre la scuola pubblica non da alcun profitto allo Stato, se non giovani che hanno imparato a pensare con la loro testa, argomentare idee, riconoscere nel mondo che li circonda un'ereditร  che viene dalle invenzioni, ma anche grandi errori fatti nella storia. In sostanza, ciรฒ che interessa meno a Renzi oggi, รจ avere i nuovi giovani elettori consapevoli e in grado di capire a cosa stanno puntando le riforme messe in campo in questi mesi. Privatizzazione di scuola, sanitร , servizi; lavoro gratuito "volontario" per i giovani; nessun sostegno alle fasce piรน povere della popolazione che vengono private dei diritti basilari alla casa, cibo, dignitร .
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