In dirittura dโarrivo la Festa dellโUnitร . Spettatori paganti poco. Incasso meno che poco. Una quindicina i tifosi che hanno preso dโassalto i quindici posti messi a disposizione dallโ organizzazione. Il PD รจ sceso in campo nella sua formazione tipo: a fare gli onori di casa Andreoli , Fabiani (presidente della federazione Elba-Val di Cornia), il consigliere regionale Anselmi e la punta di diamante, il sottosegretario Velo. Battitore libero il professor Puccini. Molto nervosi i giocatori in campo, non tanto per lโargomento (si parlava di riforme istituzionali) in cui erano ferratissimi, quanto per la scarsa affluenza di pubblico. Infatti piรน che un dibattito รจ stato un monologo istituzionale, in cui gli unici tre interventi sono stati critici e le risposte degli amministratori (anche ex) piuttosto stizzite, ma lo ripeto: non cโera un cavolo nessuno.
In questo vuoto pneumatico della partecipazione democratica lโunico che รจ riuscito a scaldare i cuori รจ stato il consigliere Gianni Anselmi. Discorso ben articolato, da politico serio e responsabile, da uno che sa cosa significa rimboccarsi le mani facendo il sindaco. Fabiani ha ammesso (finalmente) che รจ stato sbagliato personalizzare il referendum (alla buon'ora), il tutto condito da noia con un pizzico, appena accennato, di arroganza istituzionale nel dibattito. Ora mi chiedo: queste sono le stesse persone che votarono prima Bersani alle primarie, lโanno dopo, con una clamorosa girandola di voti, votarono Renzi. Scommettiamo che se cโera ancora Bersani si sarebbe parlato di problemi ben piรน concreti quali il lavoro, la crisi economica, e non della riforma istituzionale di cui, fondamentalmente, non frega niente a nessuno? Ma tanto ha vinto Matteoโฆ