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Marcello Camici da Marcello Camici pubblicato il 15 Luglio 2016 alle 16:31
[COLOR=darkred][SIZE=4]FINE DEL GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA. L'ALBA DELL'UNITA' ALL'ELBA (1859-1860) RIFORMA DELLE RAPPRESENTANZE MUNICIPALI : "PIETRA ANGOLARE DELL'EDIFIZIO AMMINISTRATIVO" (BETTINO RICASOLI). [/SIZE] [/COLOR] Il 12 maggio 1859 all'indomani della sua nomina a ministro dell'interno nel Governo Provvisorio Toscano,Bettino Ricasoli ,in una lettera al prefetto,di cui ho scritto, esprime i punti principali della sua fede politica e le norme della sua condotta governativa .Nell'affermare che "l'indipendenza d'Italia รจ il bene massimo che bisogna perseguire " Ricasoli indica nella concordia di pensiero e d'opera ("una virile concordia di tutti i cittadini") e in una "piรน efficace ingerenza di tutti gl'impiegati", due cose necessarissime per raggiungere l'indipendenza. In un documento d'archivio che ho rinvenuto Ricasoli fa ben capire perchรฉ intende parlare di"piรน efficace ingerenza di tutti gl'impiegati": egli ha in mente una riforma per un buon sistema amministrativo municipale. Questo documento su carta stampata รจ scritto da Ricasoli al presidente del Consiglio di Stato del granducato di Toscana in data 17 maggio 1859: "Al Cav Commendatore Presidente del Consiglio di Stato Illustrissimo Signor Presidente Ora che il Consiglio di Stato per il decreto del dรฌ 15 corrente รจ posto in condizione di rendere quei servigi che il Governo ha ogni buona ragione di ripromettersi dalla dottrina e dal senno pratico dei suoi componenti,ricorro senza indugio al suo aiuto per cosa di molta importanza valendomi delle facoltร  concesse ai Ministri dalla recidiva Legge del 15 Maggio 1848. Ella al pari di me,Signor Presidente,in quale stato deplorabile si trovino oggi le Rappresentanze Municipali Toscane,senza capacitร  amministrative e senza alcun appoggio nella pubblica opinione,uscite come sono dal caso delle borse cieche ed inintelligenti.Ho dovuto persuadermi che nulla si puรฒ tentare nella riforma delle Pubbliche Amminstrazioni di cui lo Stato abbisogna,senza prima ordinare un buon sistema municipale,che dovunque,e massime tra noi,รจ la pietra angolare dell'edifizio amministrativo. Sarebbe dunque mia intenzione di rimettere in vigore il Regolamento Comunale del 1849nche fece buona prova tra noi per quattro anni e che migliore l'avrebbe fatta in seguito se fosse stato nella parte piรน sostanziale improvvidamente abolito. Non vorrei peraltro che anche quella breve esperienza fosse stata indarno,e che oggi si richiamasse avita una legge senza correggerla in quelle parti che furono riconosciute imperfette. E come il Consiglio di Stato nelle sue Decisioni ha formata una giurisprudenza interpretativa ,cosรฌ mi sembra che niun altro saprebbe meglio indicare dove e come quella Legge voglia essere modificata. Prego pertanto al SV a volersi compiacere di far noti questi miei concetti ai Signori Consiglieri che compongono la Sezione dell'Interno,ed al Consigliere in servizio straordinario Ambrogio Piovacari ,giacchรจ ad essi vorrei affidato l'esame di un affare cosรฌ grave e che tanto importa il mio Ministero.Sapute che abbiano questi signori Consiglieri le mie intenzioni,facciano senza indugio i loro particolari studi sulla materia,ed in seguito concerteremo il giorno in cui dovrร  tenersi la prima adunanza,alla quale,come alle successive,amo di essere presente,per far tesoro di tutto quello che la discussione collegiale potrร  insegnarmi. Colgo di buon animo questa opportunitร  che mi si presenta per professarmi con particolare estimazione Di V.S. Illustrissima Dal Ministero dell'Interno,lรฌ 17 Maggio 1859 Devotissimo Servitore BETTINO RICASOLI" (Affari generali del Governo dell'Elba 1859-1860. Doc 15-100.Circolari da 1 a 42. Circolare 14.Archivio storico comune Portoferraio)) Tutto ciรฒ sfocierร  dopo qualche mese,nel settembre, nella legge del 4 settembre 1859 in cui il Governo della Toscana ,di cui Ricasoli รจ diventato presidente del consiglio dei ministri,nella formazione delle rappresentanze comunali (gonfaloniere,priore,consigliere) elimina il metodo dell'imborsazione ( tratta a sorte degli amministratori comunali) e lo sostituisce con quello della elezione. " IL GOVERNO DELLA TOSCANA Su parere della Consulta di Governo; Considerando essere conveniente sostituire nella formazione delle Rappresentanze Comunali al modo della tratta ,quello dell'elezione DECRETA Art 1. Le Rappresentanze comunali di che nell'Art 1ยฐ del Regolamento del 28 settembre 1855 sono formate nel modo seguente: I Consiglieri sono eletti per via di schede segrete a scrutinio di lista dai Contribuenti chiamati dal presente decreto all'ufficio di elettori. Perchรฉ si abbiano valide elezioni sarร  necessario che vi concorrano almeno la metร  degli elettori iscritti e resteranno eletti quelli che raccoglieranno la metร  piรน uno dei voti datiโ€ฆโ€ฆ. Dato in Firenze lรฌ quattro settembre milleotocentocinquantanove Il Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dell'Interno B. RICASOLI Il Ministro della Pubblica Istruzione C. RRIDOLFI Visto:Per l'apposizione del sigillo Il Ministro di Giustizia e Grazia E. POGGI" (Primo articolo dei sedici che costituiscono la legge 4 settembre 1859) Una legge che ha importanza davvero molto rilevante in quanto introduce il principio elettivo . D'ora in poi le rappresentanze comunali non usciranno "dal caso delle borse cieche ed inintelligenti" e, da allora, le rappresentanze comunali in Toscana sono elette . Marcello Camici [EMAIL]mcamici@tiscali.it[/EMAIL]
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