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Marcello Meneghin da Marcello Meneghin pubblicato il 27 Giugno 2016 alle 6:14
[COLOR=darkred][SIZE=4]IMMINENTE LA COSTRUZIONE DEL DISSALATORE DI MOLA : RISOLTO IL PROBLEMA IDROPOTABILE ELBANO? [/SIZE] [/COLOR] Ho letto neL Tirreno del 22 giugno l'articolo โ€œ Sul progetto del dissalatore da decidere cโ€™รจ solo il sito โ€œ la decisione ormai presa di costruire un dissalatore che produrrร  80 l/sec di acqua potabile ricavandola dal mare e che vorrei commentare. Quando qualche anno fa ho pubblicato nei blog elbani che la costruzione dei 21 laghetti (da me ribattezzati pozzanghere) in teoria destinati a risolvere il problema idrico urbano, mentre in realtร  costituivano solo un grave errore progettuale, non sono stato ascoltato da nessuno. Eโ€™ stato costruito il primo laghetto โ€œCondottoโ€ spendendo circa un milione e centomila euro e che ora dovrebbe servire a superare la prossima punta di consumo estivo, ma tale manufatto non รจ in grado nemmeno di alimentare qualche orto o giardino essendo desolatamente vuoto in quanto il fondo non tiene lโ€™acqua: errore grave del quale nessuno parla. Ma quello di costruire un grande impianto di desalinizzazione a Mola, come risulta dall'articolo, รจ un errore ancora piรน grave. I motivi sono molti io ne accenno solo uno. Si tratta di un grave errore di progettazione dovuto al fatto che non si รจ tenuto conto delle condizioni particolari del fabbisogno idrico elbano caratterizzato da picchi elevatissimi per periodi molto brevi cioรจ alti consumi per solo una ventina di giorni in agosto e scarsa richiesta per tutto il resto dellโ€™anno. Per ovviare a questo fenomeno cโ€™รจ un solo sistema ed รจ costituito da un grande serbatoio di accumulo che si riempie fuori stagione per intervenire in agosto a coprire la punta di consumo. A questa regola non si sottrae nemmeno il dissalatore da costruirsi a Mola. Esso con i suoi 80 l/sec di produzione continua e costante, destinati a sostituire lโ€™acqua della Val di Cornia onde evitarne la temuta crisi, non รจ in grado di coprire la punta estiva perchรฉ avrร  anchโ€™esso bisogno di un grande serbatoio di accumulo che lo affianchi. Eโ€™ questo lโ€™errore grave: nel progetto del desalinizzatore manca un serbatoio che comporterebbe una ulteriore spesa circa corrispondente a quella del dissalatore stesso. Quindi il progetto manca di una metร  delle opere necessarie per farlo funzionare a dovere. In realtร  si darร  corso alla costruzione del dissalatore per poi, come al solito, accorgersi troppo tardi del suo fallimento per la mancanza dellโ€™invaso, esattamente come accaduto per i 21 laghetti che sono passati al dimenticatoio Qui non posso tacere il mio parere diretto: ma se il desalinizzatore obbliga a costruire comunque quello stesso grande serbatoio che da solo risolverebbe il problema allora le cose si semplificano enormemente in quanto conviene costruire prima il grande serbatoio e subito dopo riempirlo anche senza il desalinizzatore ma utilizzando le acque di pioggia e quelle dellโ€™acquedotto elbano per avere la conferma che il desalinizzatore stesso non serve proprio essendo di gran lunga preferibile lโ€™utilizzazione delle acque che, fuori stagione, ci sono giร  allโ€™Elba. Questa soluzione richiederebbe al massimo un futuro ampliamento del serbatoio e null'altro. Ovviamente all'Elba si fa il contrario: intanto si fa il desalinizzatore per poi accorgersi , troppo tardi,che manca il serbatoio. La conclusione รจ una soltanto: il problema idropotabile dell'Isola d'Elba non potrร  essere mai risolto se si continua a commettere errori gravissimi come quello, ormai tramontato dopo la prima esperienza โ€œCondottoโ€ totalmente negativa, dei 21 laghetti ed ora quello del dissalatore senza annesso grande invaso. Marcello Meneghin
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