Cinghiali, una legge al contrario. La caccia frenata dalla burocrazia Solo 200 abbattimenti. Nello stesso periodo del 2015 erano stati 1500. La protesta degli agricoltori: quando il coltivatore chiede l'intervento passano 2-3 giorni prima dell'ok. Gli ungulati intanto se ne sono giร andati.
FIRENZE. La legge anti-ungulati รจ un flop. Nell'inverno scorso gli animalisti della campagna โToscana rossa... di sangueโ scesero ripetutamente in piazza per dire no all'inutile strage, avevano addirittura profetizzato una carneficina. E invece c'รจ il nulla di fatto o quasi. Sono passati cinque mesi dalla sua approvazione in consiglio regionale e ancora la legge non funziona. Un dato su tutti la dice lunga sulla sua inefficacia. L'anno scorso, nel periodo gennaio-giugno, gli interventi di contenimento della straripante popolazione di cinghiali (200mila unitร ), caprioli (altri 200mila), daini (8mila) e cervi (4mila) che infesta i boschi e i campi della nostra regione erano stati mille e 500, quest'anno si sono fermati a 200. E la nuova legge anti-ungulati dovrebbe essere โa regimeโ. Ma cosรฌ non รจ. I dati li fornisce la Coldiretti Toscana, l'associazione degli agricoltori che con il suo presidente Tulio Marcelli lancia un grido d'allarme: ยซLa situazione รจ esplosiva. Gli ungulati stanno letteralmente devastando i campi coltivati. Noi agricoltori non ne possiamo piรน di una Regione che non fa il suo dovere. Ha emanato una legge per contenerli e poi non riesce ad applicarla. Se continua cosรฌ โ minaccia Marcelli - siamo pronti a fare una serie di cause milionarieยป.
Le segnalazioni delle scorribande sono numerose. Dal Pistoiese raccontano che le zone collinari sono diventate off limits per la coltivazione di ortaggi, che uliveti e vigneti sono danneggiati, con i cervi che amano 'fare l'aperitivo' nei vigneti. E poi i cinghiali si spingono fin dentro i vivai della pianura o nei terreni coltivati a mais, con la beffa dei piccioni che spazzano via in poche ore interi campi di girasoli. Anche le segnalazioni che arrivano dalla Valdichiana sono dello stesso tono. Qui gruppi di cinghiali entrano regolarmente nei campi coltivati di notte senza che ci siano adeguati controlli da parte della polizia provinciale. Per non parlare degli incidenti stradali causati dallo scontro con gli ungulati: almeno 300 l'anno. Ma cos'รจ che non sta funzionando nella nuova legge?
ยซIl problema โ spiega Tulio Marcelli - sta nello scaricabarile burocratico sul ruolo della polizia provinciale tra la Regione e le Province. Quando l'agricoltore chiede l'intervento per fermare i cinghiali ci vogliono tempi rapidi di esecuzione, mentre dalla Regione passano anche 2-3 giorni prima che vengano attivati. Ed รจ sempre troppo tardiยป. Ma la sequela delle lamentele non finisce qui. ยซBene che la Regione abbia firmato tutte le convenzioni con le polizie provinciali. Sono loro infatti che decidono chi deve intervenire, cacciatori o agricoltori, e sono loro che autorizzano gli abbattimenti o l'uso delle gabbie. Ma perchรฉ โ chiede il presidente di Coldiretti - intervengono cosรฌ poco e a macchia di leopardo?ยป Si parla, infatti, di oltre cento interventi in provincia di Pisa e di pochissimi interventi in provincia di Grosseto, Siena e Arezzo.
ยซAltro problema: quando gli agricoltori segnalano la presenza di gruppi di cinghiali, i dirigenti ex-provinciali ora regionali dovrebbero chiamare le polizie provinciali tramite le Atc, ma spesso non lo fannoยป. Insomma, la situazione pare davvero fuori controllo. Con il rischio che oltre al danno si verifichi la beffa. La bocciatura da parte della Consulta di una parte della nuova legge regionale sugli Ambiti territoriali di caccia (Atc), infatti, potrebbe impedire il pagamento dei danni agli agricoltori. Il consiglio regionale dovrร muoversi in fretta per โtappare la fallaโ e rimediare con una legge transitoria che riporti le Atc nell'alveo della legge nazionale almeno fino al 31 dicembre prossimo.
11 giugno 2016