[COLOR=darkblue][SIZE=5]PROGETTO MUSEO A CIELO APERTO [/SIZE] [/COLOR]
E’ da più di 20 anni che porto avanti un progetto ricco d'idee geniali, dedicato alla realizzazione di un “ Museo a Cielo Aperto “ nella Città di Portoferraio e successivamente per Tutti i Comuni dell’ Isola. La mole di tesori nascosti sia in terra che in mare è notevole e la soddisfazione di vederli è negata e nessuno può goderne i benefici sia culturali che economici.
Portoferraio, è una delle poche Località in Italia che si presta alla perfezione per definire al meglio questo “ Progetto “. Questa frase dovrebbe essere sufficiente a far scattare e adoperarsi fattivamente Quelli che lavorano nell’ ambito Promozionale Turistico, Sindaci, Associazioni pro Elba etcc.. Sono anni che dico queste cose, anzi mi sono anche proposto, ma i risultati sono stati deprimenti.
A dare forza al mio pensiero, ogni tanto leggo con piacere che, in qualche Paese dal Nord al Sud dell’Italia, vengono adottate iniziative simili, che delineano un cambiamento sostanziale del Paese stesso, con benefici immediati. Provate a leggere questo allegato e Vi renderete conto di che cosa sono capaci poche Persone ma che hanno il coraggio di “ fare “.
Nella foto un “ Ancora “ di un Galeone esposta al Molo Elba, che da 18 anni aspetta di essere valorizzata. Da questo si vede la vera portata dei Nostri Responsabili.
La strategia di sviluppo per il paese
Ed è a Praiano che un gruppo di abitanti, che lì sono nati o han scelto d’eleggere la loro patria, si son messi in testa di far qualcosa insieme per il «loro» paese. Facendo qualcosa che desse al borgo una propria identità. Unica. Specifica. Non più schiacciata dalla vicinanza di Positano, Amalfi, Ravello… Obiettivo ambizioso. Mica facile, in un paese di duemila anime con addirittura tre santi patroni (San Gennaro, San Luca Evangelista e la Madonna Annunziata) trovare un filo comune. Ce l’hanno fatta. Hanno aggregato via via locandieri e vignaioli, falegnami e bottegai intorno all’idea che, prima dello Stato e della Regione, «i primi a dover credere e investire soldi e lavoro e fatica su Praiano devono essere i praianesi». Fondata una onlus per realizzare «una strategia di sviluppo eco-sostenibile e “intelligente”» per il paese. Creato una «Cassa dei Contributi Locali allo scopo di avere una quota di co-finanziamento locale». Raccolto per «AgendaPraiano» oltre 20mila euro, «cifra non indifferente considerando che la popolazione è di poco più di 2.000 abitanti».
E poi messo on line ogni spesa («Spese notarili per la costituzione dell’Associazione: € 484, Apertura conto in banca: € 104…») e le donazioni tutte e spiegato che chi non aveva soldi poteva dare una mano scopando le stradine, curando le pubbliche aiuole, intonacando certi brutti parapetti di mattoni o tappando buchi nei muretti a secco. Vedere per credere: la piccola cura quotidiana ha fatto miracoli. Prova provata che anche il Sud, se ci credi e ci investi la cosa che più conta, la fiducia nelle persone prima ancora dei denari, può dare molto. E sconfiggere i morbi della peste. La rassegnazione, la sciatteria, l’attesa dell’aiuto pubblico…
Il museo a cielo aperto
Parallelamente, AgendaPraiano ha elaborato un «Piano di posizionamento strategico e di sviluppo e crescita sostenibile» che desse un «brand» identitario. Trovato una sponda nel sindaco Giovanni Di Martino e nel consiglio comunale, opposizione compresa. Presentato questo progetto col Comune alla Regione e con la Regioneall’Europa. Superato lo scoramento di una prima bocciatura dovuta a un errore burocratico. Vinto infine un bando di 250mila euro di fondi europei. Più altri 104mila impegnati dal Comune.
Risultato: partendo dal fatto che una caratteristica di Praiano «sono le “edicole votive”, piccole cappelle in miniatura realizzate su mattonelle maiolicate oppure affrescate su intonaci “a protezione” delle case e degli abitanti» e che queste edicole «sono distribuite lungo le “arterie” principali» cioè stradine, viottoli e scalinate, i promotori di «Progetto NaturArte» hanno contattato i migliori artisti di ceramica della zona. E, come spiega il giornalista Claudio Gatti, un «newyorkese e praianese» che già aveva provato a New York e Haiti l’importanza delle iniziative di «compartecipazione» (brutta parola, bellissima spinta), hanno chiesto a questi artisti «di ridare attualità e rinforzare il concetto di “arte diffusa” caratteristico delle edicole votive». Facendo di Praiano un «museo a cielo aperto della ceramica».
Giancarlo Amore