[COLOR=darkblue][SIZE=4]MA ALLA FINE LA DESALINIZZAZIONE DELL'ACQUA DI MARE E' UNA SOLUZIONE VALIDA PER L'ISOLA D'ELBA? [/SIZE] [/COLOR]
La desalinizzazione dell'acqua del mare รจ un'operazione complessa e molto costosa che va adottata soltanto nei territori dove piove pochissimo. Uno di questi territori รจ senza dubbio Israele dove รจ effettivamente una tecnica largamente usata. Bisogna perรฒ precisare come anche in tale Stato solo il 40% dell'acqua disponibile per i vari usi proviene dal mare , il rimanente 60 % deriva invece da grandi accumuli dell'acqua piovana effettuata curando che nessun quantitativo piovuto dal cielo sia perduto scaricandolo in mare oppure deriva dal riutilizzo multiplo delle acque reflue di fognatura.
Il fatto che uno Stato come Israele dove l'acqua รจ scarsissima limiti la desalinizzazione dall'acqua del mare a solo il 40 % dell'acqua prodotta in totale, porta immediatamente alla conclusione che tanto piรน l'Isola d'Elba, dove l'acqua che piove in un'intera annata stando a statistiche trentennali sarebbe sufficiente per la sua alimentazione totale sotto tutti i puniti di vista sia potabile, sia agricolo sia sia a scopo industriale o artigianale, sconsiglia di ricorrere a mezzi cosรฌ costosi e complicati come la desalinizzazione.
Il vero problema, d'altra parte pienamente risolvibile, รจ soltanto uno: le particolaritร del territorio elbano provocano lo scarico immediato a mare di quasi tutta la pioggia caduta. Dopo un'ora dall'evento meteorico non si trova piรน traccia dell'acqua: non ci sono bacini di espansione, non ci sono nรฉ fiumi perenni nรฉ grandissimi laghi che aumentano di livello, non c'รจ un grande bacino ghiaioso sotterraneo che riempiendosi dell'acqua piovana la restituisca piano piano per mesi e mesi. Da ciรฒ si capisce come la strada da seguire sia una soltanto ed รจ quella della costituzione di un grande serbatoio che sia in grado di immagazzinarne un volume sufficiente per tutti i fabbisogni. Non ci sono altre strade da seguire che non presentino grossissimi problemi . Anche la riutilizzazione delle acque reflue di fognatura all'Elba presenta difficoltร notevoli dovute alle particolaritร del territorio che impediscono di creare una fognatura unitaria estesa a maglia interconnessa in tutta l'Isola onde poter concentrare la potabilizzazione in un solo o al massimo due impianti di trattamento.
D'altra parte bisogna riflettere sulla necessitร di rendere autonoma ed autosufficiente l'Elba per dare al tempo stesso un contributo notevole alla risoluzione dei problemi, molto gravi, della Val di Cornia, sgravandola della notevole portata che essa deve fornire, a caro prezzo, All'Isola d'Elba.
Sussiste un altro fattore di non poco conto. L'Elba non puรฒ continuare senza avere una possibilitร idrica di riserva che possa intervenire in casi estremi e questa possibilitร di riserva sarebbe validamente costituita dalla condotta sottomarina di collegamento con il continente e giร esistente oppure da quella nuova che si pensa di realizzare, declassandola alla sola funzione di interscambio di sicurezza tra continente ed isola ma anche in senso contrario potrebbe essere l'Isola d'Elba che, soprattutto fuori stagione, potrebbe dare un aiuto al continente per fronteggiare particolari situazioni di emergenza.
Marcello Meneghin