[COLOR=darkred][SIZE=5] UNA INCOMPRENSIBILE DISCRIMINAZIONE [/SIZE] [/COLOR]
Premetto che oltre ad essere favorevole alle cosiddette โunioni civiliโ sono anche favorevole al matrimonio gay, cosรฌ come da tempo viene riconosciuto in molti paesi europei ed extraeuropei, perfino nella cattolicissima Irlanda.
In uno stato veramente laico e liberale (come ad esempio la Francia) netta รจ la separazione tra stato e chiesa, la fede religiosa, se cโรจ, รจ una questione privata e il matrimonio รจ un contratto che regola i rapporti tra coniugi.
La costituzione italiana dedica tre articoli alla famiglia (29-31). In veritร , in questi tre articoli, si parla di matrimonio e di coniugi, ma non viene mai specificato se per matrimonio si deve intendere esclusivamente quello celebrato tra un uomo e una donna. Evidentemente, nel 1947 si dava per scontato che fosse cosรฌ e il legislatore costituente non vide la necessitร di sottolineare questo aspetto allora cosรฌ ovvio. Sembra che la Corte Costituzionale sia intervenuta, piรน di una volta, sempre a favore del concetto che il matrimonio non puรฒ essere celebrato tra persone dello stesso sesso.
Credo perรฒ, considerato che la costituzione italiana venne pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale di sabato 27 dicembre 1947, che si debba tener conto del fatto, indiscutibile, che in quasi settanta anni la societร italiana, la morale, il modo di vivere, i rapporti tra i due sessi sono profondamente cambiati. Per certi aspetti, il dettato costituzionale รจ lo specchio di un mondo arcaico e retrogrado che, per fortuna, non esiste piรน. Quindi, la costituzione andrebbe aggiornata, ammodernata, adeguata alla morale e ai valori odierni, ma difficilmente sarร fatto. Non solo perchรฉ il nostro paese รจ la sede del Vaticano che si intromette nelle nostre questioni di politica interna come non avviene in nessun altro paese al mondo, ma anche perchรฉ questa presenza (ingombrante) ha prodotto degli effetti pure sulla mentalitร degli italiani che sรฌ, sono cambiati parecchio rispetto al 1947, ma in modo assai meno pronunciato di altri popoli.
Detto questo, poichรฉ in questi giorni inizieranno al Senato le votazioni sul disegno di legge Cirinnร , vorrei rimarcare un aspetto che mi lascia alquanto perplesso. Leggo su โRepubblicaโ che 13 articoli di questo ddl vengono dedicati alle cosiddette โcoppie di fattoโ, cioรจ alle coppie eterosessuali che scelgono di convivere senza sposarsi. Ebbene, la cosa, secondo me, sconcertante e sulla quale non ho sentito nemmeno un appunto critico, รจ la disparitร di trattamento tra โunioni civiliโ (la convivenza tra gay) e โcoppie di fattoโ (la convivenza tra un uomo e una donna), perchรฉ alle unioni civili, ma non alle coppie di fatto, vengono riconosciuti sia lโistituto della โstepchild adoptionโ (lโadozione del figlio del partner) che la reversibilitร del trattamento pensionistico.
Dunque, gli eterosessuali vengono di fatto discriminati rispetto agli omosessuali. Il che, รจ evidente, sarebbe profondamente ingiusto. Oltretutto, il costume ormai รจ profondamente cambiato e molti giovani oggi preferiscono la convivenza al matrimonio, per cui questa discriminazione di genere risulterebbe ancor piรน inaccettabile. Sono dunque favorevole al disegno di legge Cirinnร , nel suo complesso, e ritengo indispensabile la sua approvazione per un pieno riconoscimento dei diritti di libertร e per adeguare la nostra normativa ai profondi mutamenti intervenuti nel corpo sociale e nei modelli di vita. Ma mi auguro che il legislatore estenda pienamente anche alle coppie di fatto le tutele previste per le unioni civili.
Non farlo sarebbe una imperdonabile dimenticanza.