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L'OPINIONE DI FRANCESCO BOSI da L'OPINIONE DI FRANCESCO BOSI pubblicato il 30 Gennaio 2016 alle 9:08
Su richiesta di Francesco Bosi riportiamo l'intervista rilasciata a [URL]www.tenews.it[/URL] [COLOR=darkred][SIZE=4] CONTRIBUTO DI SBARCO: L'OPINIONE DI FRANCESCO BOSI [/SIZE] [/COLOR] Si è molto parlato, negli ultimi giorni, della polemica che ha diviso i sindaci di Portoferraio e Capoliveri. Al centro della contesa, il contributo di sbarco, il tributo applicato sui turisti che dovrebbe fornire ai Comuni i proventi necessari allo svolgimento di una serie di servizi fondamentali. Sulla spaccatura fra i Comuni elbani, TeleElba ha sentito Francesco Bosi, per dieci anni sindaco a Rio Marina e a lungo parlamentare italiano. Allora Bosi, che cosa ne pensa della polemica tra Barbetti e Ferrari? "Questa spaccatura così forte e netta tra i due non me la sarei aspettata. Io però non voglio prendere parte in favore dell’uno o dell’altro perché non ho vissuto tutti i passaggi della vicenda. Sono molto più interessato agli effetti che potrebbe provocare". Quali potrebbero essere? "Potrebbero essere enormi. Nel caso che non si arrivi ad un accordo può saltare addirittura lo stesso concetto di contributo di sbarco. La legge lo illustra chiaramente: quando riguarda un singolo comune è semplice, quando riguarda un’isola con otto comuni o si trova l’intesa o l’applicazione diventa pressoché impossibile. Tra l’altro l’alternativa sarebbe applicare la tassa di soggiorno. Io credo che l’Elba soffra di una eccessiva frammentazione di opinioni che troppo spesso la indebolisce nei confronti degli interlocutori, quali Governo o Regione. Quindi l’unità di intenti dei sindaci è fondamentale per la loro credibilità ma soprattutto per gli interessi dell’Elba e degli elbani. Quando questa unità di intenti non si raggiunge ci rimette l’Elba nel suo complesso, al di là delle singole questioni: dal contributo di sbarco, alla sanità, come alle infrastrutture. Ci vuole sempre una grande compattezza". Quindi è questo l’appello? "Si, mi appello alla ragionevolezza ed alla serietà d’intenti che la situazione richiede come condizione essenziale per tutelare l’interesse di tutti. Entrando un po’ più nel merito della questione, voglio anche dire che la legge, che ha introdotto il contributo di sbarco, dà anche indicazioni precise: parla della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, del recupero ambientale, interventi in materia di cultura e polizia locale, di sicurezza ambientale, di servizi. Il consiglio che mi sento di dare è che andrebbe ridiscusso tutto, dal quantum alla Gestione associata, al quantum alle singole amministrazioni, ai singoli capitoli di spesa". Infatti sembra che questo sia un po’ il nodo del contendere... "Esatto, bisogna mettersi a un tavolo e fare conto di cominciare da oggi. Il rischio che potrebbe emergere è che si fronteggino 7 contro 1, o che si insista a mantenere la tassa di un euro e mezzo come se nulla fosse successo con questa nuova legge. Questo potrebbero accentuare i motivi della spaccatura. Quindi il mio invito è che i Comuni si riuniscano e con senso di responsabilità esaminino quali sono i vincoli che la legge pone, quali sono le entità delle risorse, quali sono i problemi che si debbono affrontare guardando all’Elba nel suo complesso con spirito unitario. Bisogna anche mettere in conto che ci possano essere stati errori nella gestione di questi introiti, per esempio un utilizzo delle risorse per spese di tipo effimero, e mi sembra che oggi la legge escluda queste spese. La classificazione della destinazione delle risorse è già indicata, quando si parla di servizi, di polizia locale, di cultura. L’Elba si qualifica e riqualifica come si presenta. L’approccio deve essere quello di vedere paesi ordinati, puliti, con una buona manutenzione delle aree pubbliche e del verde. Dare un senso di accoglienza; il decoro urbano è dunque essenziale, come anche la valorizzazione delle opere d’arte e dei monumenti storici". Dunque, anche questa è pubblicità... La vera promozione non solo quella di fare pubblicità sulle riviste di un angolo dell’Elba o di un paesaggio, perché di questi paesaggi belli ce ne sono da tantissime parti. La promozione la si fa, certamente, in parte promuovendo l’Elba sui media, sulle agenzie turistiche sui giornali online ecc, però forse più importante è come l’Elba si presenta al turista. Bisogna ripartire da questo, abbandonare l’egoismo del singolo comune e delle contrapposizioni che a volte hanno solo motivazioni particolaristiche, caratteriali o di parte. Mettersi con umiltà e con molta serietà a ragionare che questa è una grande occasione che non è solo fatta per ripartirsi in modo equo e corretto i soldi ma serve anche a garantire un’immagine dell’Elba di grande serietà. Il dividersi su queste cose indebolisce l’Isola anche quando si tengono trattative importanti su nodi cruciali della propria vita sociale, del proprio sviluppo, dei propri diritti. Questa riaggregazione dei sindaci deve avvenire per loro iniziativa. Se poi ciò non fosse possibile potrebbero individuare dei garanti ai quali affidare il compito di elaborare una proposta condivisa".
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