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EST MODUS IN REBUS., OSSIA: RICERCATE UN EQUILIBRIO da EST MODUS IN REBUS., OSSIA: RICERCATE UN EQUILIBRIO pubblicato il 27 Gennaio 2016 alle 7:26
Quando il rapporto di un individuo con la realtร  si altera viene sminuita gravemente la capacitร  di giudizio, e subentra una compromissione del suo ruolo sia nella societร  che in ambito familiare. E questo il caso in cui si parla di psicosi o psicopatia, e quando un gruppo di individui si riunisce spinto dal medesimo momento si parla di psicopatia collettiva. Le forme piรน โ€œleggereโ€ di psicopatia sono le distorsioni del pensiero che, indipendentemente dal fine, si orienta intransigentemente verso unโ€™unica direzione. Intendiamoci bene, le psicosi non hanno sempre un indirizzo negativo come quelle del tifoso o dei tifosi di calcio che giungono a compiere gesti irrazionali se perde la squadra del cuore, possono essere anche indirizzate positivamente come quando sono indirizzate alla tutela dellโ€™ambiente o degli animali, tanto per fare un esempio e sono indipendenti dal grado di cultura o intelligenza degli individui. Eโ€™ perรฒ lโ€™esasperazione di un pensiero, buono o cattivo che sia, che ci fa sfociare nella psicosi, individuale o collettiva. Ecco quindi che mentre รจ normale essere contrari alla caccia perchรฉ premere un grilletto e spegnere una vita per divertimento รจ un gesto ignobile e non piรน comprensibile nellโ€™uomo moderno (ma รจ un pensiero personale), e la frase di Ovidio โ€˜la violenza contro gli animali รจ il tirocinio della violenza contro gli uominiโ€™ รจ e rimane un principio condivisibile, divenire animalisti assolutisti ed ignorare il problema che ormai da anni provocano gli ungulati in varie parti del paese diviene una psicopatia collettiva caratterizzata da una perdita di obbiettivitร  e da una incapacitร  a relazionarsi in maniera raziocinante con il problema. Il proliferare incontrollato di specie, animali o vegetali, qualunque ne sia stata la causa, ha sicuramente portato a nuovi equilibri, come la storia biologica ha dimostrato, ma a discapito di altre che si sono estinte e, contemporaneamente, a uno stravolgimento dellโ€™ambiente. Certamente lโ€™uomo con i suoi interventi รจ stato determinante nel creare il problema ungulati non solo nel nostro territorio ma anche su quello nazionale, ad iniziare dal loro inserimento in ambienti nei quali prima non era presente, favorendone incroci con affini con aumento della prolificitร , fino allโ€™ampliamento delle zone di tutela ambientale con le quali si รจ inconsapevolmente realizzato un abitat ideale per la loro sicurezza. Il risultato รจ che da anni ormai si vedono danni, in alcuni casi irreversibili, allโ€™ambiente, al patrimonio forestale, compromissione della biodiversitร  e recentemente pericoli per la vita dellโ€™uomo stesso. Siamo evidentemente in una fase di emergenza per la risoluzione della quale dovrebbero messi in campo ragionamenti razionali ed equilibrati, lontani da principi assolutisti. Eโ€™ per questi motivi che ho apprezzato le parole di Gianni Anselmi che riporto integralmente, intervenuto sul problema della eccessiva proliferazione dei cinghiali sul territorio toscano: โ€œSappiamo di dover entrare nel merito di una materia articolata, da valutare anche sotto lโ€™aspetto scientifico e naturalistico. Fa piacere e lo ritengo un segnale positivo, il sostegno al nostro lavoro da parte di parlamentari nazionali, come il capogruppo e il segretario della Commissione Ambiente del Senato, dei quali apprezziamo il supporto e il richiamo a principi di interesse generale, buon senso ed equilibrio, che sicuramente ci devono guidare in questa fase. Ci sono tutti i presupposti per arrivare a una normativa appropriata, equilibrata e credo anche innovativa: siamo sulla strada giustaโ€. Contemporaneamente mi sento sempre piรน lontano da associazioni animaliste o ambientaliste come Italia Nostra che sembrano aver perso il senso della misura.
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