[COLOR=darkblue][SIZE=4]L’ELBA E I SUOI BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI: UN CONVEGNO NAZIONALE DI SPESSORE SCIENTIFICO E DOCUMENTALE [/SIZE] [/COLOR]
“L’Elba e i suoi beni culturali: anatomia di un patrimonio da proteggere, conservare e valorizzare”, hanno costituito il leitmotiv del Convegno Nazionale che l’Associazione “Ilva-Isola d’Elba-Via Etrusca del Ferro” ha organizzato, con il Comune di Marciana Marina, nelle giornate del 16 e 17 ottobre. Un convegno assai “significativo” non solo per la rilevanza dei temi affrontati, ma anche per il grande interesse dei contributi presentati dai relatori in due sessioni seminariali, discussi in una tavola rotonda conclusiva in una prospettiva di riscoperta dell’isola e delle sue origini come motore di civiltà nel Mediterraneo. Le relazioni, di grande spessore scientifico e documentale, hanno offerto ai numerosi partecipanti inediti spunti e nuove acquisizioni conoscitive. I contributi presentati dagli esperti ed autorevoli relatori provenienti dal mondo accademico universitario, da quello istituzionale e da quello professionale hanno fornito un quadro di aggiornamento agli architetti presenti, con il riconoscimento di crediti formativi da parte dell’Ordine Architetti PPeC di Livorno. Arte, archeologia, ambiente, geomorfologia e paesaggio poste al centro degli interventi hanno aperto un fronte di discussione molto ampio. I risultati più eclatanti sono stati portati dagli ospiti esterni che la sapiente regia dei due chairman, Michelangelo Zecchini e Giuseppe Centauro ha potuto canalizzare per le finalità del convegno. La relazione del prof. Francesco Mallegni ha posto in primo piano le memorie del passato più remoto dell’isola, che affondano nelle origini stesse dell’antropizzazione; i documenti degli Archivi Segreti Vaticani presentati da Giorgio Giusti; i video di Fabrizio Prianti sul deplorevole stato di abbandono nel quale si trovano i siti archeologici etruschi di Monte Castello di Procchio e di Castiglione di San Martino; le straordinarie immagini subacquee di Carlo Gasparri che evidenziano giacimenti archeologi sui fondali dell’isola, hanno fornito un quadro di specifico valore testimoniale. L’arch. Alessandro Pastorelli ha illustrato con dovizia di informazioni il percorso degli studi e dei risultati relativi all’area archeologica e monumentale della Linguella a Portoferraio con la grande Villa Imperiale e i suoi tesori architettonici da proteggere. Il Prof. Bramanti che ha ricordato la presenza di Pertini nel carcere di Pianosa. Il prof. Paolo Casini ha introdotto le tematiche relative alla conoscenza dei beni materiali e immateriali di luoghi e delle presenze più recondite della Fede sull’isola con le ricchezze artistiche da valorizzare. Di grandissimo interesse per i possibili risvolti sul piano gestionale le tematiche relative al recupero del paesaggio agrario e i suoi chilometrici terrazzamenti, che hanno costituito fino ad alcuni decenni or sono la caratterizzazione ambientale del territorio elbano.
Tuttavia il “pezzo forte” della sessione mattutina è stata la lettura che dell’ipogeo di Marciana è stata fatta da Michelangelo Zecchini. Un’analisi lucida e ben argomentata che ha evidenziato la grandissima valenza storico-culturale dell’ipogeo scavato nel granito, riconosciuto luogo di una sepoltura gentrilizia di epoca etrusca arcaica. Un tesoro di inestimabile valore per Marciana e per tutta l’isola. Esso dovrà essere innanzitutto protetto e preservato dai fenomeni di degrado che, se non contrastati, porteranno alla dissoluzione le superfici della granodiorite incapaci di contrastare lo stillicidio della condensa. Il luogo dovrà essere valorizzato come una peculiarità tutta isolana in grado di dimostrare lo spessore della presenza insediativa etrusca. La dimostrazione del prof. Zecchini ha trovato unanime conferma negli specialisti presenti, nel dibattito fra geologi, archeologi, storici, ecc. e nel riconoscimento stesso da parte delle istituzioni.
La seduta pomeridiana non è stata meno interessante: le tematiche della tutela del paesaggio sono state introdotte dal prof. Giuseppe Centauro, che ha evidenziato come le tutele archeologiche siano assolutamente inadeguate anche in considerazione dello stato di abbandono nel quale si trovano anche i siti oggetto di vincolo. Il mito dei Tirreni, raffinati cercatori di metalli, si specchia nella colonizzazione di Ilva quale meta ricercata, considerata al pari di Lemnos “isola sacra”. Le saghe di Giasone prima e di Tirreno conferiscono all’Elba la titolarità di terra madre dell’Etruria tirrenica. Un ruolo ribadito dal gemellaggio culturale sottoscritto in occasione del convegno tra Marciana Marina e Vietri sul Mare, antica colonia etrusca ricordata dagli storici col nome di Marcina, al pari di Marciana antroponimo gentilizio del mondo etrusco come testimoniano i manufatti rinvenuti negli insediamenti tirrenici della Campania. Sulla scorta di tale emozionante enunciato il Convegno ha passato al vaglio la questione del restauro del paesaggio e dei metodi da seguire per una tutela attiva con le relazioni dell’arch. Riccardo Lorenzi (Soprintendenza BAPSAE di Pisa) e dei professori Massimo Coli e Carlo Alberto Garzonio del Dipartimento di Scienze della Terra presso l’Università di Firenze. Questi ultimi hanno parlato delle antiche cave di granito e delle relazioni tra elementi geomorfostrutturali e geositi ed archeositi del Monte Capanne. Lo spazio alle emergenze architettoniche elbane è stato occupato dalle relazioni di Marcello Camici (stato dell’arte relativo alle precarie condizioni conservative nelle quali si trovano sia le pievi romaniche pisane dell’isola sia la fabbrica del convento di Montecristo) e da Guido Iannone (sperimentazioni condotte in vista del restauro della Torre degli Appiani a Marciana Marina). Sono stati inoltre presentati studi sui modi del costruire in terra cruda in adobe con la presentazione, da parte dell’arch. Antonio Carmilla, dell’esperienza condotta in loc. Piscina degli Olmi a Baratti.
La Tavola Rotonda del sabato ha chiuso il convegno in modo assai vivace, toccando aspetti diversi della valorizzazione dei beni archeologici con qualificati interventi sostenuti da un serrato dibattito tra specialisti del mondo istituzionale. L’archeologo Carmine Pellegrino ha illustrato l’epopea degli Etruschi in Campania; Umberto Flauto e Rosanna Giannino del Laboratorio dei Pensieri Scomposti di Salerno, che opera sul territorio con innovativi progetti di marketing culturale, si sono soffermati sull’associazionismo; Dante Simoncini e Giovanni Feo hanno affrontato in chiave filosofica la riscoperta dei luoghi sacri dell’antichità suscitando l’attenzione dei convenuti sui nuovi aspetti disciplinari legati alla lettura dei giacimenti dei siti attraverso l’archeoastronomia e la rete di allineamenti che hanno disegnato la fondazione dei centri oracolari e i santuari dall’eneolitico all’età del ferro; infine Gianfranco Bracci, dall’alto della sua esperienza di guida e di giornalista e scrittore, recente autore del libro “ I segreti della Via Etrusca”, ci ha spiegato come si può valorizzare attraverso gli itinerari del camminare lento e la divulgazione letteraria, educare e attrarre il pubblico col romanzo storico.
Il successo del Convegno elbano è stato sancito dal riconoscimento di merito attribuito dall'Assessore alle Attività Produttive, al Credito, al Turismo ed al Commercio Stefano Ciuoffo e da Gianni Anselmi, Presidente della Commissione Sviluppo Economico e Rurale, Cultura, Istruzione e Formazione della Regione Toscana. Il Sindaco Andrea Ciumei, da perfetto ospite, lo ha comunicato in conclusione dei lavori, non prima di aver passato al Sindaco di Porto Azzurro la bandiera dell’Associazione Ilva da issare nel febbraio 2017, data annunciata del prossimo appuntamento convegnistico che consentirà di verificare, a distanza di due anni, quanto sarà stato fatto per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali elbani.
Associazione “Ilva Isola d’Elba – Via Etrusca del Ferro”