[COLOR=darkblue][SIZE=5]MARCIANA MARINA: SUCCESSO DEL CONVEGNO SUI BENI CULTURALI. PROSSIMO APPUNTAMENTO A PORTO AZZURRO NEL 2017 [/SIZE] [/COLOR]
Si è concluso ieri a Marciana Marina, con notevole successo scientifico e di interesse pubblico, il Convegno Nazionale sui beni culturali e paesaggistici dell’Elba. D’ora in poi chi di dovere dovrà prendere atto di quanto è emerso dal convegno in fatto di progresso delle conoscenze, di necessità di conservazione (talvolta clamorosamente mancata), di gestione più attenta vòlta a una valorizzazione più efficace dal punto di vista socio-economico e culturale.
L’atto di chiusura del Convegno è stato inatteso e significativo: Andrea Ciumei, sindaco di Marciana Marina e il prof. Giuseppe Centauro, presidente dell’Associazione Ilva-Isola d’Elba, hanno consegnato, in una simbolica staffetta culturale, il testimone dell’evento a Luca Simoni, sindaco di Porto Azzurro. Sarà la cittadina del versante orientale - ricca di beni culturali con i relitti della sua rada, con il suo forte, con il suo santuario, con il suo straordinario paesaggio – ad ospitare il secondo convegno nel 2017. Argomenti principali del nuovo meeting saranno le miniere, il ferro, i commerci in epoca protostorica, etrusca e romana nonché l’approfondimento delle conoscenze sia sui più importanti siti archeologici sia sui tesori architettonici e artistici della zona.
Le relazioni scientifiche che si sono succedute nella due-giorni marinese sono state originali, attraenti, essenziali; e sono state seguite con partecipazione anche perché impostate ‘didatticamente’ con sequenze di bellissime immagini o con video di alta professionalità. Se dovessimo analizzarne i contenuti – ognuna lo meriterebbe perché tutte hanno dato un contributo di primo piano per la crescita dell’Elba – ci vorrebbero pagine e pagine. Perciò è giocoforza soffermarsi solo su due o tre interventi. Non prima, però di avere almeno citato gli autori degli interventi stessi: Francesco Mallegni, Michelangelo Zecchini, Giorgio Giusti, Fabrizio Prianti, Carlo Gasparri, Stefano Bramanti, Alessandro Pastorelli, Paolo Casini, Giuseppe Centauro, Riccardo Lorenzi, Carlo Alberto Garzonio, Massimo Coli, Marcello Camici, Antonio Carmilla, Guido Iannone, Carmine Pellegrino, Umberto Flauto, Rosanna Giannino, Giovanni Feo, Dante G. Simoncini, Gianfranco Bracci. A tutti questi studiosi e alle Istituzioni e Associazioni che hanno organizzato o patrocinato o condotto l’iniziativa (Associazione Ilva-Isola d’Elba, Comune di Marciana Marina, Dipartimenti di Architettura e di Scienze della Terra presso l’Ateneo fiorentino, CAI-Comitato scientifico centrale, Parco nazionale dell’Arcipelago toscano, Ordine degli Architetti di Livorno, Fondazione Isola d’Elba, Ass. Architetti Elbani, Ass. ‘La Torre di Marina di Campo, Ass. ‘Amici di Montecristo’, Circolo ‘Sandro Pertini’, Ass. Nordic Hiking Italia, Ass. ‘Laboratorio Pensieri Scomposti’ di Salerno) credo che debba andare il ringraziamento dell’Elba.
Prescindendo per ovvi motivi dalla mia relazione (la migliore in assoluto: scherzare fa sempre bene) sullo stato attuale di conservazione (per niente lodevole) dei siti etruschi di Monte Castello presso Procchio e di Castiglione di S. Martino, devo confessare che la mia attenzione è stata attratta in modo particolare dal video di Carlo Gasparri, insuperato conoscitore dei fondali elbani, sui reperti sottomarini da valorizzare. Sullo schermo sono comparse immagini pressoché perfette – commentate con puntualità - di ancore, di anfore, di elementi architettonici in un ambiente sottomarino incontaminato. E lì, sul posto devono essere studiati – ha chiosato Carlo – evitando quelle dannose rimozioni che abbiamo visto troppe volte.
Un’altra relazione che mi ha colpito è stata quella del dott. Riccardo Lorenzi, funzionario della Soprintendenza alle Belle Arti di Pisa e Livorno. E’ stata una lectio magistralis sul paesaggio e sul modo in cui andrebbe gestito, un vero e proprio atto di indirizzo per gli enti i quali devono occuparsi e preoccuparsi che il nostro impareggiabile paesaggio venga protetto nel modo migliore.
Infine poche parole sull’ equilibrata e dotta relazione di Michelangelo Zecchini sull’ipogeo di Marciana. L’argomento è stato presentato per la prima volta in un consesso scientifico. L’archeologo ha esposto validissime motivazioni a favore dell’interpretazione come tomba etrusca di epoca arcaica e ha annullato con efficaci prove le ipotesi di un uso diverso. Sembra proprio che per la comunità scientifica siano ormai ridotti al lumicino i dubbi sull’utilizzo sepolcrale dell’ imponente struttura sotterranea da parte degli Etruschi.
Fabrizio Prianti