[COLOR=darkblue][SIZE=4]OLTRE IL MURO NEL NOME DI CRISTO [/SIZE] [/COLOR]
Conferenza dibattito organizzata dalle Misericordie di Portoferraio e Betlemme con la partecipazione del Comune di Portoferraio e del Lions Club Isola dโElba
Appariva affollata la sala dellโauditorium del Centro Congressi De Laugier nel pomeriggio di giovedรฌ 15 ottobre da un folto ed eterogeneo pubblico richiamato, oltre che dallโattualitร del tema proposto per la conferenza dibattito, dal livello dei due relatori appositamente venuti allโElba da Betlemme: Elias Almarajda Direttore della Misericordia di Betlemme e Don Iyad Twal Correttore Spirituale della stessa Misericordia e titolare di una parrocchia cattolica di quella cittร .
Prima che i lavori entrassero nel vivo della delicata questione ha introdotto lโargomento il presidente della Misericordia di Portoferraio, organizzatrice dellโevento, Simone Meloni che ha ricordato come lโidea di questo incontro sia nata dopo una visita di alcuni operatori della sua Arciconfraternita alla corrispondente associazione di Betlemme entrata in servizio da appena un anno.
Hanno quindi rivolto il saluto ai presenti gli esponenti dei due enti patrocinatori dellโevento: Roberto Marini vice sindaco del Comune di Portoferraio e Antonella Giuzio presidente del Lions Club Isola dโElba, che hanno espresso lโapprezzamento per lโimpagabile opera delle Misericordie e rivolto ai due conferenzieri parole di augurio e speranza perchรฉ il futuro porti pari dignitร , opportunitร e prospettive di pace senza discriminazioni per i loro popoli.
Mentre sullo schermo scorrevano immagini della Terra Santa e filmati lร realizzati dal personale della Misericordia di Portoferraio durante il loro soggiorno, ha per primo preso la parola Elias Almarajda che, esposta la recente storia della nascita dello stato di Israele, dei suoi insediamenti, delle realtร della Cisgiordania e della Striscia di Gaza e del Siniai, รจ passato a parlare dettagliatamente dei motivi della edificazione del muro di Betlemme, della istituzione dei check points e di tutte le barriere materiali e virtuali che di fatto limitano la vita e le attivitร dei palestinesi.
ร quindi stato il turno di Don Iyad Twal che ha sottolineato le difficoltร di convivenza in Terra Santa fra cristiani, divisi in tredici Chiese, musulmani ed ebrei, ma, nonostante il muro non sia la risposta giusta, la minoranza cristiana, che vive in un continuo stato di timore, prosegue nel suo percorso di opera e di speranza per un futuro di convivenza e di pace in uno stato creato dallโEuropa risolvendo il problema ebreo, ma creando nel contempo il problema palestinese.
Sono seguiti numerosi interventi da parte del pubblico, composto anche da Autoritร ed amministratori, fra i quali merita una citazione quello di Michele Brunini, presidente della Misericordia di Borgo a Mozzano, la cui associazione ha partecipato insieme ad altre consorelle toscane alla fondazione e allโavvio dellโattivitร della Misericordia di Betlemme fino alla sua totale ed autonoma operativitร .