Mi sembra caro amico che lei abbia idee particolarmente confuse sulla religione. Perchรจ, vede, non soltanto lei รจ libero di comprare e di decidere di comprare costosi telefonini, tablet, zainetti od altro a suo figlio, ma รจ ancor piรน libero di mandare o di non mandare suo figlio al catechismo e risparmiare cosรฌ i 20 euro. Anzi รจ bene che lei stesso viste le idee che professa prima di mettere di nuovo un piede in Chiesa riveda un poโ il senso di quella che dovrebbe essere, a quel che dice, la sua fede, cosรฌ risparmia anche l'elemosina che a malincuore fa rumorosamente scivolare nel cestino . Il catechismo della Chiesa non รจ un fatto culturale, sopratutto se lo si legge e lo si apprende in Chiesa tramite le persone a cui la Chiesa delega lโinsegnamento della dottrina cattolica. Altra cosa รจ se si acquista il catechismo (il libro) in libreria. Chi non crede lo puรฒ fare per un fatto culturale, lei, da fedele, potrebbe farlo, per insegnare, lei, a suo figlio, il catechismo della religione di cui dice di essere un fedele. In realtร dovrebbe giร averlo in casa quel libro, ogni fedele dovrebbe avere in casa il libro delle regole della propria fede, la dottrina, il catechismo. Nessuno comunque le impone di far frequentare a suo figlio le lezioni di catechismo. Tanto piรน lei รจ libero di far ricevere o meno da suo figlio un Sacramento. Chi glielo impone? Come fa a dire che il telefonino lo compra soltanto se vuole, mentre il libro e le lezioni del catechismo li deve pagare anche se non vuole? Nessuno le impone di essere un fedele della Chiesa Cattolica, nessuno le impone di andare alla Messa, tanto meno di ricevere i Sacramenti. Certo non potrร pretendere che suo figlio riceva un Sacramento che necessita della conoscenza anche minima della dottrina, del catechismo della Chiesa che si vuol abbracciare e di cui si vuol essere o divenire fedeli.
Dire che far pagare il catechismo รจ disincentivazione della cultura รจ un assurdo! Proprio le sue parole sono espressioni di cultura disincentivata anzi di fede disincentivata, lei sembra uno di quelli che ritengono i Sacramenti soltanto lโoccasione per far festa al ristorante, per acquistare un altro vestito bello per la festa, per mangiare e bere smodatamente, per far musica, dimenticando il motivo vero per cui si fa festa. Non si meravigli quindi se poi chi professa con grande fede altre religioni, capaci, noi, di offenderlo perchรจ ha sempre in tasca il libro della sua fede, irride giustamente la nostra presunzione di superioritร quando noi mettiamo il libro del catechismo e lโelenco dei principi della dottrina cattolica allo stesso livello del menรน del ristorante che abbiamo prenotato per la grande festa.