Soldi all'azienda di famiglia Renzi: la Regione li chiede indietro
Il governatore Rossi annuncia: "Fidi ha preso contatti col curatore fallimentare". Donzelli (Fdi): "Decisive nostre denunce, famiglia del premier truffรฒ le istituzioni"
23 Settembre 2015
Gli uffici della Giunta regionale toscana hanno inviato a Fidi Toscana, il 5 maggio scorso, una formale richiesta a procedere nei confronti della societร Chil della famiglia Renzi, con la revoca dellโEsl (cioรจ del valore dellโaiuto di stato connesso alla gratuitร della garanzia, pari a 34 mila e 951 euro). Fidi Toscana ha preso contatti con il curatore fallimentare della Chil, essendo stata la societร dichiarata fallita dal Tribunale di Genova, e quindi ha proceduto alla revoca e procederร allโinsinuazione a passivo, come da normativa vigente. Lo ha detto il presidente della Giunta regionale Enrico Rossi, rispondendo questa mattina in aula a unโinterrogazione, presentata da Giovanni Donzelli (FdI), dal titolo โFidi Toscana, i debiti della famiglia Renzi e il coinvolgimento del padre di Luca Lottiโ. Nei giorni scorsi proprio Donzelli aveva svelato il ruolo di Marco Lotti, padre del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, coinvolto nella vicenda.
Rossi ha spiegato che dalle verifiche svolte dagli uffici regionali sulla vicenda risulta che lโimpresa e la banca finanziatrice avessero comunicato il passaggio di quote sociali con raccomandata del 7 gennaio 2011, ma che la raccomandata non risultava pervenuta ed รจ stata acquisita da Fidi Toscana solo in data 5 luglio 2013. โSulla base del regolamento vigente i requisiti di ammissione sono oggetto di verifica da parte di Fidi Toscana al momento della domanda di garanzia, verifica regolarmente svoltaโ, ha detto il presidente. Successivamente la verifica, ancorchรฉ tardiva, in merito al cambio di localizzazione con il trasferimento dellโazienda in Liguria โavrebbe dovuto portare a rilevare un mancato rispetto delle finalitร in riferimento allโelemento territoriale dellโintervento, riservato alle imprese toscane, con conseguente revoca dellโEslโ. Per questo la Regione ha chiesto a Fidi di procedere con la revoca, e, come prevede il regolamento, con la richiesta di rimborso incrementato in misura pari a due volte lโEsl stesso come misura sanzionatoria.
โGrazie alle nostre denunce si avvia un percorso che dovrร riportare i soldi nelle casse pubbliche - ha sottolineato Giovanni Donzelli - la famiglia del premier truffรฒ le istituzioni: se la Regione vuol dimostrare di essere credibile ed intraprendere seriamente il percorso indicato dal governatore Rossi, รจ necessario che si costituisca parte lesa nei procedimenti sul fallimento della Chil. Su questa vicenda รจ emersa una serie di irregolaritร e incongruenze - aggiunge Donzelli - a partire dal fatto che Fidi Toscana ha accettato di garantire un mutuo ad un'azienda femminile (concedendolo all'80% anzichรฉ al 60%), nonostante la concessione del mutuo datata luglio 2009 riporti la firma di Tiziano Renzi quale responsabile dellโaziendaโ.