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Marcello Meneghin da Marcello Meneghin pubblicato il 4 Settembre 2015 alle 9:23
UN ACQUEDOTTO IN MEZZO AL MARE E' il bellissimo titolo di un libro di cui รจ coautore il Sindaco di Portoferraio Arch. Mario Ferrari, libro che sto aspettando da tempo ma a tutt'oggi, scadute le previsioni della libreria, non mi arriva proprio. Ho solo visto le presentazioni pubblicate su internet e spiegate a voce da un breve filmato. Sono sicuro che si tratta di un'opera interessante e di valore per la storia del servizio idrico ed anche per le previsioni sul suo futuro. Gli autori nella breve presentazione TV sottolineano un elemento importante che traspare dal libro ed รจ la necessitร  che la soluzione vera del problema idropotabile elbano debba per forza derivare da un grande accumulo d'acqua raccolta dalle abbondanti piogge che si hanno fuori stagione . Ciรฒ significa costruire un'opera enorme che si puรฒ ubicare solo nel sottosuolo. Mi sembra assodato quello che vado predicando da anni: impianti di potabilizzazione dell'acqua di mare, costruzione di nuove condotte di collegamento con la terraferma, costruzione di nuovi pozzi e scoperta di nuove sorgenti ecc. ecc.: nessuna di queste puรฒ rappresentare la soluzione vera del problema semmai costituisce un importante elemento di riserva e di aiuto. A queste conclusioni รจ arrivato anche l'Ente gestore ASA: bisogna disporre di un grandissimo invaso, ma purtroppo l'ASA stessa intende attuarlo tramite la costruzione di 21 laghetti ognuno di volume e tirante idrico modesti e quindi, secondo mรจ, destinati ad un clamoroso fallimento. La soluzione รจ quindi solo nel sottosuolo dove l'acqua si troverebbe nel suo ambiente naturale, entro un manufatto rivestito da cemento armato e da apposite verniciature che ne garantiscono la tenuta, al riparo dai raggi del sole, da infiltrazioni di acque superficiali e sotterranee di tutti i tipi comprese quelle di fogna, al sicuro da manomissioni o attentati di qualsiasi tipo e, se realizzato ad alta quota lungo le pendici dei monti, in grado di funzionare direttamente a gravitร  e quindi anche quando manca la corrente che alimenta le pompe. Da notare che per sistemare subito la situazione attuale ne basterebbe solo una minima parte da 200,000 mc in luogo dei 2000000 di mc ad opera finita ed Isola diventata autosufficiente Vedi : [URL]http://www.altratecnica.it/indicemiscellaneanuova/indiceacquedotti/elba_giugno2005.html[/URL]
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