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fam. Arnaldi da fam. Arnaldi pubblicato il 31 Agosto 2015 alle 3:17
Al Sindaco di Portoferraio Arch. Mario Ferrari Al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Allโ€™Assessore Regionale alla salute Dottoressa Saccardi. Al Vice Commissario ASL 6 Dott. Eugenio Porfido Sono passati ormai dieci mesi da quando nostro padre, Arnaldi Roberto, รจ ricorso alle cure dellโ€™ospedale di Portoferraio e ricoverato nel reparto chirurgico per una โ€œbanale occlusione intestinaleโ€ e portato in sala operatoria per un โ€œintervento di 30 minutiโ€; queste furono le rassicuranti parole del medico allora in turno. Abbiamo appreso in seguito che lโ€™occlusione intestinale non รจ una diagnosi, ma solo il sintomo di problemi sanitari di piรน svariata natura, e che possono essere anche molto gravi. Dopo sette ore di intervento chirurgico, al posto dei trenta rassicuranti minuti dichiarati, eseguito da tre chirurghi di cui uno chiamato dal proprio domicilio dopo alcune ore che nostro padre era in sala operatoria, ci venne riferito che era stato asportato 1m e 80cm di intestino per โ€œblocco intestinaleโ€ causato dal fatto che nostro padre โ€œnon aveva masticato bene lโ€™insalata!โ€. Fummo rassicurati circa lโ€™esito dellโ€™intervento! e ci venne chiesto di procurarci una pancera per alzarlo dal letto tra qualche giorno! Dopo una notte di dolori lancinanti senza che nessun medico abbia visitato nostro padre, al quale solo telefonicamente fu programmata una dose maggiore di morfina da infondere attraverso una flebo, la mattina seguente dalla ferita chirurgica cominciรฒ a fuoriuscire un liquame nerastro che solo in seguito ci fu comunicato essere materiale fecale. A questo punto essendo presente uno stato preagonico, nostro padre fu intubato e trasferito tramite elicottero nel reparto chirurgico di Piombino, dove i sanitari, constatata la gravitร  del paziente e la presenza di feci nel sacchetto di drenaggio, lo hanno operato nuovamente. Ci รจ stato poi riferito che non era stato possibile risolvere il problema, e che nostro padre non avrebbe superato la notte perchรฉ il cosiddetto blocco intestinale era legato ad una occlusione arteriosa che aveva provocato la morte di una estesa parte di intestino, e comunque sarebbe stato opportuna unโ€™autopsia per redimere ogni dubbio. Nostro padre cessava di vivere dopo poche ore dal secondo intervento che abbiamo saputo essere stato solo una esplorazione a fini diagnostici. Da allora sono passati 10 mesi, e nonostante il problema sia stato posto allโ€™attenzione dellโ€™autoritร  giudiziaria, e nostro padre sottoposto ad esame autoptico al quale hanno assistito un consulente di parte nominato dallโ€™ASL, un consulente nominato dai medici del reparto chirurgico di Portoferraio e un consulente da noi nominato, da allora non abbiamo avuto piรน alcun notizia. Il tempo non lenirร  il nostro dolore nรฉ la nostra determinazione per venire a conoscenza della veritร  in tema di diagnosi e prestazioni eseguite, ed in attesa di un intervento chiarificatore porgiamo distinti saluti La famiglia di Roberto Arnaldi.
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