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Michelangelo Zecchini da Michelangelo Zecchini pubblicato il 27 Giugno 2015 alle 7:53
[COLOR=darkblue][SIZE=4] NESSUNA MONETA DI MARCIANA NEL MUSEO DELLA ZECCA DI MARCIANA. MAH… [/SIZE] [/COLOR] Romano Bartoloni, “giornalista e pugginco di adozione dal 1956” (così ama definirsi), nonché (aggiungo io) ottimo narratore delle bellezze e dei pregi dell’Elba, a proposito del ‘porta a porta’ deliberato dal Comune di Marciana si è augurato di recente, al termine di una documentata e ironica disquisizione sui primati raggiunti al riguardo dal Sindaco Bulgaresi e C., che si chiuda “definitivamente la stagione dei dilettanti allo sbaraglio”. Non so perché ma mi è venuta in mente un’altra singolare deliberazione consiliare, se non erro assunta pressoché all’unanimità. Mi riferisco alla decisione di istituire il museo numismatico della zecca di Marciana, sebbene di monete coniate a Marciana non ci sia traccia alcuna in nessuna parte del mondo. Non si può tacere che di musei pubblici l’isola non è avara. Mi limito a citare i più noti: due musei napoleonici sono ai Mulini e a S. Martino; quattro musei archeologici alla Linguella di Portoferraio, a Marciana, a Rio nell’Elba, a Capoliveri/museo del Mare; due musei mineralogici a Rio Marina e a S. Piero; un museo ‘artistico’ a Portoferraio (pinacoteca Foresiana). E’ un dato di fatto che i predetti musei hanno una forte attinenza con il territorio e con la storia dell’Elba, di cui ognuno contribuisce a narrare, con i suoi reperti o con le sue architetture, vicende e peculiarità. Ci si aspetterebbe, per analogia, che il nuovo museo della zecca di Marciana raccontasse ai visitatori la storia della zecca mediante l’esposizione di monete coniate a Marciana, sia pure non esclusiva. Cos’altro può pensare, se non di ammirare qualche esemplare battuto a Marciana, il turista che all’ingresso osserva quell’insegna a bandiera tipo pub (così l’ha chiamata efficacemente un giornalista) che indica e reclamizza la zecca di Marciana? Pura illusione: l’ospite, una volta entrato, ovviamente previo pagamento di un obolo, non troverà nessuna moneta o monetina coniata a Marciana per il semplice fatto che, come sottolinea il ponderoso CNI (Corpus Nummorum Italicorum, vol. IX, p. 207) “non si conoscono monete che portino il nome o il segno di questa zecca”. Al contrario saranno in bella vista (si fa per dire) soprattutto monete della zecca di Piombino. Appare superfluo precisare che di quest’ultima, e dei rapporti degli Appiani con Marciana e con l’Elba, si sa già moltissimo e non sarà certo l’esposizione di qualche moneta piombinese, di tipologia nota o ipernota, ad ampliare le conoscenze. Il suddetto ospite non troverà nemmeno attrezzi, punzoni o altro, né documenti che attestino che in quell’ambiente era attiva una zecca, a dimostrazione che le coltri di dubbi sulla sua reale esistenza non sono affatto scomparse. Quantomeno, per rispetto dei visitatori e ad evitare che si sentano presi in giro (o peggio), chi di dovere dovrebbe affiggere un cartello esplicativo. Peccato che i responsabili non abbiano pensato, almeno, a dotarsi di un torchio per coniare una moneta marcianese nuova di zecca: nessuno si sarebbe meravigliato, anzi si sarebbe innalzato un peana alla moderna creatività dell’istituzionale museo numismatico di Marciana … Per non essere frainteso: una zecca Marciana, importantissima sotto ogni aspetto, esiste davvero, ma si trova a Venezia. Michelangelo Zecchini
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