[COLOR=darkred][SIZE=4] LA SANITร MILITARE DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE [/SIZE] [/COLOR]
Conferenza del Dr. Luciano Gelli nell'ambito delle celebrazioni del centenario della Grande Guerra
Cimeli originali, lettere e cartoline autografe, dame e cavalieri in abiti dellโepoca costituivano alcuni degli elementi della coreografia curata dallโarch. Leonello Balestrini, che ricreava negli ambienti delle sale della Gran Guardia di Portoferraio lโatmosfera dellโinizio del ventesimo secolo.
Lโoccasione era data dalla conferenza dal titolo โLA SANITร MILITARE DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALEโ, organizzata nel pomeriggio di sabato 18 giugno nellโambito delle manifestazioni per il centenario della prima guerra mondiale, che aveva come relatore il dr. Luciano Gelli, socio del Lions Club sola dโElba che figura fra gli enti patrocinatori delle celebrazioni.
Quella che doveva essere per lโItalia la quarta guerra di indipendenza mutรฒ presto il nome in guerra mondiale. Di questo infatti si trattava visto lโalto numero di nazioni che vi parteciparono con 70 milioni di combattenti, 9 dei quali morirono, insieme a 7 milioni di civili, non solo in combattimento, ma per pulizie etniche, fucilazioni, malattie quali tubercolosi, tifo petecchiale, tetano, nonchรฉ la famosa influenza detta โSpagnolaโ termine improprio in quanto fu importata dai militari americani ed anche di feriti, mutilati, impazziti da stress (detti volgarmente scemi di guerra) e ricoverati in manicomi. Con questi temi Gelli ha introdotto la relazione e, per meglio trattare lโargomento, si รจ soffermato anche sulla diffusione nelle ostilitร di armi innovative quali: mitragliatrici, gas letali, aerei e sui tremendi effetti che queste provocavano sulle truppe nemiche e sui civili.
Ma lโimpronta che il relatore ha voluto dare allโincontro era rivolta allโottimismo e alla ricerca delle benefiche innovazioni che questo devastante conflitto ha portato in campo medico. E cosรฌ ha parlato di nuovi disinfettanti, antiparassitari, aspirina, vaccini contro il colera, il tetano e il vaiolo, di chirurgia plastica, con trapianti di tessuti, e trasfusioni di sangue; della messa in servizio di autoambulanze, alcune delle quali con attrezzature chirurgiche, altre con apparati radiologici, per il trasporto dei feriti, classificati secondo la gravitร in vari codici, alle infermerie o agli ospedali. Di questo servizio, ha ricordato lโoratore, usufruรฌ anche lo scrittore Hemingay colpito sul fronte italiano da un proiettile ad un ginocchio.
La conclusione Gelli ha voluto affidarla alla rivelazione di una curiositร : lโabitudine del caffรจ alla mattina fu proprio diffusa fra le truppe dai generali italiani per mantenere vigili i soldati in trincea e, in seguito ripresa e migliorata dai tedeschi che escogitarono il caffรจ liofilizzato.
Al termine dai numerosi presenti sono state rivolte al relatore osservazioni e domande di chiarimenti alle quali egli ha esaurientemente risposto.