[COLOR=green][SIZE=5] CARLO GASPARRI : I GIGANTI VERDI DELL'ELBA [/SIZE] [/COLOR]
Campione di pesca subacquea, grande conoscitore dell'ambiente Elba, Carlo Gasparri responsabile della commissione Ambiente della Fondazione isola d’Elba, ci racconta il suo impegno a 360 gradi nella onlus che tutela e promuove i diritti degli elbani. E del progetto di censimento degli alberi storici e monumentali, che tanti lettori seguono con interesse su Tenews.it e camminando.org ,
Gasparri, una nuova avventura, un impegno anche delicato...
"Dalla passione per l’ambiente e dai contenuti dello statuto, alla Fondazione isola d'Elba onlus affida alla commissione Natura e Ambiente un ruolo attivo nel settore della protezione dell’ambiente. Ciò permette di collocare la politica ambientale in prima fila, su tutto il territorio dell’isola d’Elba".
E così sono nati i Giganti verdi?
"Partendo da queste considerazioni la commissione ha presentato al cda della fondazione tre progetti: i giganti verdi, i punti binocolo e i Boulderi Fields. esponendo a grandi linee la strategia volta ad elaborare un piano di azione ambientale beneficio dell’intero territorio dell’isola d’Elba. Approvati i progetti, la commissione ha deciso di dedicare questa prima fase al progetto Giganti verdi (Storia di alberi dell’isola d’Elba: longevi ed imponenti, da frutto o da arredo, ma anche piante rampicanti, giardini e orti botanici)".
Perché la commissione, ha scelto come oggetto, gli alberi?
"Perché l’albero racconta molteplici storie ed ha un linguaggio capace di descrivere efficacemente una civiltà ; il vissuto di un territorio. Inoltre perché gli alberi non sono di proprietà, ma appartengono a tutti, come il mare, e sono lo strumento più semplice che abbiamo per fare qualcosa in favore dell’ambiente. Nessuno può negare che gli alberi abbiano un ruolo essenziale nell’ecosistema, e che siano indispensabili per la nostra sopravvivenza".
La cultura botanica intesa come tradizione. Possiamo affermare che questo lavoro riesce a tramandare la conoscenza delle relazioni che legano e l’ambiente sul nostro territorio?
"Gli alberi, da frutto o da arredo, sono sempre stati il filo diretto che lega le relazioni tra l’uomo e l’ambiente che lo ospita, nella realtà, si dividono con il paesaggio e i favori di un vasto pubblico. La loro longevità, grandezza e fioritura, abbinate a forme e colori, non finiranno mai di stupirci. Il paesaggio è anche frutto dell’uomo: campi coltivati, case, vestigia del passato, condizioni ambientali che influenzano l’uomo e lo determinano in un ciclo senza fine, ed i prodotti che scaturiscono da questo rapporto, sono a loro volta, indicativi di un intero corso vitale. Questo lavoro si pone, quindi,come strumento conoscitivo ed informativo per la corretta valorizzazione della cultura botanica, lasciataci in eredità dai nostri avi".
Qual è il vero obiettivo del progetto Giganti verdi?
"Ciò che la commissione si è proposta nella prima fase è di rivolgersi ad un vasto pubblico facendo parlare le immagini, ma il disegno progettuale si pone, quale obiettivo finale, una futura pubblicazione. Il monitoraggio dei grandi alberi, infatti, è qualcosa di più, del semplice riconoscimento scientifico e dell’importanza che essi hanno per l’ambiente: è la scoperta di scenari antichi, ancora vivi, affiancati ad altri moderni, sia nel suo paesaggio fisico sia in quello umano. In questi ultimi tempi lo studio sugli alberi è progredito con passi da gigante, ed ora le osservazioni in piena natura sono diventate importanti, come un’indagine di laboratorio. Ciò che ieri, non era che il passatempo di alcuni amatori, è diventato uno dei rami più vivi della botanica moderna. Ogni albero censito è corredato da testimonianze, immagini e testi che ne rafforzano la conoscenza e stimolano la curiosità e la voglia di esplorare nuove realtà. Attualmente il tutto è conservato in un cartaceo per una prima edizione".
La Commissione si avvale di collaboratori esterni o di enti?
"La Commissione ha inviato una lettera a tutti i Comuni dell’isola, al Parco Nazionale Dell’Arcipelago Toscano e Al Corpo Forestale Dello Stato, Comando di Livorno, chiedendo una collaborazione, al fine di attivare un’azione globale. Celere risposta ci è giunta solo dall’Amministrazione di Portoferraio e dal sindaco in persona, da cui abbiamo ricevuto l’elenco degli alberi del Comune nonché, come supporto alla Fondazione, la disponibilità di un esperto botanico a collaborare al progetto. Un contributo di estrema importanza è giunto dagli abitanti di tutto il territorio elbano, attraverso la segnalazione dei siti degli alberi, con lo spirito di collaborazione e del lavoro congiunto dei componenti della Commissione Natura e Ambiente".
Per il futuro sono previste altre iniziative?
"L’esperienza acquisita ci permette di individuare meglio le responsabilità di intervento, precisando e i nostri ruoli e competenze. In avvenire, se ci sarà collaborazione con le amministrazioni, saranno ripristinati i punti binocolo nelle piazzole panoramiche, per la messa in sicurezza e la fruibilità per tutti. In questa prima fase è stato basilare, anzitutto, far presente a chi di competenza, che i danni causati all’ambiente dall’incuria, hanno una ripercussione sul turismo nazionale e internazionale. Perciò, soltanto un’azione coordinata, permetterà di prendere in considerazione i molteplici interessi e gestire efficacemente le misure che ne derivano".
In questi giorni della calda estate è iniziato un importante lavoro coordinato dal biologo Francesco Moretti che consiste in uno studio sui Boulder Fields.
"Si tratta di zone litoranee, provviste di massi rocciosi, di varia natura geologica e morfologica. La fascia costiera in cui si trovano i Boulder fields, traduzione dall’anglosassone di “campi di massi”, è quella che scientificamente viene chiamata mesolitorale. Si tratta della zona compresa tra i limiti della bassa e dell’alta marea, pertanto una zona molto soggetta a perturbazioni fisiche, come appunto le maree, le correnti, ed il moto ondoso. Questo lavoro è volto allo studio delle forme di vita che vivono in questo habitat, con ruolo di importanti bioindicatori. Ad oggi, nel Mediterraneo siamo i primi a svolgere questo studio scientifico, su iniziativa del dipartimento di biologia marina dell’Università di Pisa".
Al termine , Il presidente della Commissione Ambiente della Fondazione Isola d’Elba Onlus, non dimentica di lanciare un appello rivolto a tutti coloro che hanno a cuore “l’isola”: “Donate il 5x 1000 alla Fondazione Isola d’Elba Onlus per sostenere le iniziative e i progetti legati al nostro territorio”. E ci saluta strizzando l'occhio in segno di intesa.