Questi aggettivi possessivi non possono che primeggiare in una societร basata sul possesso...cosรฌ si sente ancora parlare dei "nostri poveri" e dei "nostri problemi", come se per qualche misterioso motivo avessero un valore diverso, come se la povertร avesse cittadinanza...senza pensare alle differenze organizzative e gestionali, relative soprattutto ai servizi pubblici e alle leggi che regolano la convivenza, che esistono tra noi e tanti altri paesi nel mondo occidentale...e senza conseguentemente pensare a come colmare questo divario.
Sembra che l'Italia sia l'unico paese a vivere il "problema dell'immigrazione" ed abbia l'obbligo di intervenire con il contenimento, dimenticando che i paesi europei un tempo colonizzatori hanno ricevuto milioni di persone ormai da un secolo (inghilterra, francia, olanda) e, pur non esenti da conflitti, hanno cercato una convivenza.
Forse un giorno avremo contezza che il mondo appartiene a tutti e che i confini nazionali non hanno poi tutto questo significato...personalmente poi non credo che il degrado di un paese possa dipendere solo da chi lo amministra, cosรฌ come l'abbandono che esiste all'Elba dalla fine degli anni ottanta possa derivare unicamente da chi ci rappresenta politicamente...ah, se ognuno di noi potesse guardarsi da fuori con obiettivitร ...per le azioni compiute, per le parole dette e scritte, per i toni usati, per le piccole ingiustizie commesse...ma la maggior parte delle persone preferisce delegare e poi criticare l'operato di chi lo rappresenta, quindi continua ad alimentare quella partitocrazia che si ciba di clientelismi e favoritismi, privilegi e immobilismo...non fidandosi del nuovo e, seppur con scetticismo, continuando a dar forza ad un sistema arcaico e senza senso.
Che il tartarugoso signore che non firma neanche con uno pseudonimo (finirร che lo conieremo noi) allunghi il collo e veda oltre il proprio guscio, forse scoprirร che oltre il bordo della paranza esiste il mare...