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CHI E' COLPA DEL SUO MAL... da CHI E' COLPA DEL SUO MAL... pubblicato il 29 Aprile 2015 alle 7:17
[COLOR=darkred][SIZE=5]CHI CAGION DI SUO MAL..PIANGA SE STESSO [/SIZE] [/COLOR] Chi è colpa del suo mal pianga se stesso; questo ci dice la saggezza popolare, e pertanto nessuno ha diritto a lamentarsi in Toscana dove l’arroganza politica non ha più limiti in considerazione dello scontato successo elettorale di chi ci ha governato per ormai per tre quarti si secolo. La sicurezza della poltrona, e dei privilegi a questa legati, ha consentito le scelte politiche economiche, sanitarie, sociali ed in tema di trasporti che tutti conoscono, e l’assoluta tranquillità con la quale si affronta la tornata elettorale consentirà al nostro governatore di presentarsi all’Elba con la sua faccia bronzea, una faccia alla quale se dai uno schiaffo ti fai male alla mano. I più ottimisti infatti si aspettano una “non stravittoria”. Certo il nostro governatore verrà all’Elba nella più assoluta tranquillità e minimamente preoccupato della nostra situazione sanitaria: che gli frega se non abbiamo più nemmeno un ospedale di base ma solo un presidio di prossimità, tanti molti non sanno neppure la differenza (compresi quei così detti politici di opposizione che da sempre si sono interessati di sanità con questi ottimi risultati); che gli frega se all’Elba non c’è più personale medico in radiologia, in ortopedia, se non abbiamo un cardiologo, se le liste d’attesa sono ormai annuali e peggio ancora sembra che siano anche chiuse, nel senso che se vai a prendere un appuntamento ti senti dire che non te lo possono dare e ti chiedono di ripassare tra qualche mese (anche da morto se vuoi!). Ma forse, preoccupato per le sue vicende giudiziarie, che se avessero interessato qualcun altro ne avrebbe chiesto a gran voce le dimissioni, queste cose manco le conosce, e può permettersi di non conocerle, tanto lui le elezioni le vince. Che gli frega se ora all’Elba non puoi fare nemmeno un piccolo intervento chirurgico perché le liste sono chiuse, e non puoi farlo nemmeno altrove perché una legge regionale ti obbliga a farle all’Elba, quindi non puoi essere operato; cosa da poco può pensare un cittadino, si tratta di un piccolo intervento, si può aspettare, ma se questo piccolo intervento riguarda un tumore cutaneo? Bè puoi passare quando ti ha invaso il cervello allora c’è l’elicottero per portarti a Livorno o in qualche centro d’eccellenza dei quali va orgoglioso, magari a Pontedera; tanto lui le elezioni le vince! Che gli frega se il suo partito ha preso a schiaffi un rappresentante elbano candidato alle regionali, tanto nell’interesse del partito si contraggono le dignità personali perché la politica ormai è opportunismo, o forse perché non si poteva fare altrimenti in nome di qualche servizietto passato, magari collaterale, (il dubbio è lecito anche perché a pensar male qualche volta si è nel giusto) gli verrà strinta la mano, gli verrà fatto un sorriso a 36 denti e verrà votato ( anche perché vige la regola che se sei buono prima o poi ti riciclano, come la storia ci ha insegnato (vedi l’impopolare ex sindaco Peria che, responsabile del disastro cittadino e della sconfitta elettorale del suo delfino “Cosetta Pellegrini sindaco” (un’altra volta, forse), è stato regalato ai pesciatini come assessore esterno, ma potremmo fare altri numerosi esempi, tanto lui le elezioni le vince. Che gli frega dell’Elba e degli elbani, sono pochi i votanti, i più ligi alle direttive di partito incuranti degli schiaffi, e sicuramente ininfluenti nel computo dei milioni di votanti toscani, in altre parole non contiamo un c@@@o, non abbiamo nessun peso politico per cui: lui le elezioni le vince. Qualcuno potrebbe dire: si però il problema non è solo elbano, riguarda tutti i piccoli paesi della Toscana, la sanità è stata penalizzata anche a San Marcello Pistoiese, sulle apuane, nel senese, nel grossetano ecc ecc. E allora? Ci illudiamo forse che i toscano possano penalizzarlo? Sicuramente no, perché evidentemente “di meglio non si può fare”, perché “gli altri non sono migliori” (e su questo non gli posso dare torto!), perché la colpa è sempre di qualcun altro che non siamo “noi”. Nella migliore delle ipotesi puoi sentir dire “non vado a votare o se ci vado voto scheda bianca” un gesto che si vorrebbe presentare come gesto di eroismo, l’eroismo di non votare un partito che ti ha fatto incazzare, l’eroismo dell’astensionismo che è in realtà un gesto di vigliaccheria, un è gesto che denota l’incapacità di punire chi sbaglia, perché il voto non serve solo per premiare ma anche, e soprattutto, per punire che non ha mantenuto ciò che ha promesso o chi ti ha deluso, ma questo coraggio gli elettori toscani non ce l’anno; lui lo sa e lui le elezioni le vince. Viene in barca a vela, non utilizza i traghetti del sig. Onorato, quel signore al quale ha concesso un monopolio vergognoso in un assordante silenzio e con l’accondiscendenza dei soliti politici che dicevano “ora sarà un servizio migliore” (basta leggere gli articoli del 2011 è 2012 del sindaco Peria per accertarsene) quel signore che quando ha pochi mezzi da caricare blocca la corsa per condizioni meteo marine avverse, così avverse che ti affacci al molo e pensi, quasi quasi mentre aspetto il prossimo traghetto vado a fare una pescatina! Quel signore al quale, in barba alle sentenze dello Stato, si continua a dare il privilegio del monopolio perché gli altri “non danno garanzie”, quel signore al quale si continua a mantenere il privilegio numerico delle slot a danno della minuscola concorrenza che chi sa come è riuscita ad insediarsi. Tanto lui le elezioni le vince. Del resto dall’altra parte assistiamo alla pubblicizzazione di alcune candidature che hanno fatto ottime esperienze in perduti paesini montani di 2 o 3 mila persone, esperienze acquisite nell’organizzare notte azzurre, verdi, bianche ed altri colori, feste musicali, fuochi d’artificio ecc. candidature giustificate più dal desiderio di apparire che dall’essere. E lui le elezioni le vince. E allora? Allora come diceva il vecchio motto chi è colpa del suo mal pianga se stesso! Tanto lui sa che nel segreto dell’urna la mano, anche se tremante, andrà sempre nella stessa direzione, e lui le elezioni le vince.
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