Sab. Mag 10th, 2025

Homepage

Lascia un messaggio

 
 
 
 
 
 
I campi con * sono obbligatori.
Il tuo messaggio sarร  online dopo l'approvazione della Redazione di Camminando.
Ci riserviamo il diritto di cancellare o non pubblicare il tuo messaggio.
Giovanni Muti ricorda RenatoCioni da Giovanni Muti ricorda RenatoCioni pubblicato il 26 Aprile 2015 alle 9:22
[COLOR=darkred][SIZE=5] โ€œMI PAR DI UDIRE ANCORAโ€ [/SIZE] [/COLOR] di Giovanni Muti Quando, una decina dโ€™anni fa o forse piรน, entrai per la prima volta nel Centro Giovani di Portoferraio, ebbi due sorprese: la prima, lโ€™ampiezza dei locali e lโ€™altra piรน importante e gradevole: Renato Cioni era seduto da una parte e stava parlando con un ragazzo. Tutto intorno vi era un certo fermento. Un gruppo di ragazzi era impegnato nei preparativi di una manifestazione o forse di uno spettacolo Mi avvicinai e lo salutai e lui mi fece segno di sedermi. Io, di persona, lo conoscevo appena. Ci avevo parlato una sola volta quando venne nellโ€™agenzia di viaggi dove lavoravo perchรฉ aveva un albergo. E mi ricordo come, in quellโ€™occasione, gli parlai della mia passione per opera e di quando, in una Livorno del dopoguerra semidistrutta, avevo assistito al Goldoni ad una Cavalleria Rusticana, altrettanto segnata dalla guerra: unโ€™orchestra di pochi elementi e un Turiddu con e una gamba impedita che si moveva a fatica. Mi ricordo il suo commento: โ€œ Poveretto mi immagino che sofferenza.โ€ Ci mettemmo a chiacchierare e, come era successo la prima volta, ci trovammo a parlare dโ€™opera. E incominciรฒ a parlare di un aspetto tecnico, di come deve essere impostata la voce secondo il brano che si canta di petto, di testa, e anche il falsetto e il falsettone A questo punto gli dissi che cโ€™era un brano che mi era sempre piaciuto dove la voce era impostata in modo molto particolare; lโ€™effetto era che usciva molto dolce come vellutata, per intenderci. โ€œDi che si tratta? โ€ disse lui. Gli dissi che il nome non lo ricordavo, ma mi ricordavo lโ€™aria e qualche parola โ€œCome fa? โ€ฆโ€ฆ lโ€™accenni un poโ€ Rimasi un poโ€™ indeciso. Poi lui mi fece un gesto con la mano e allora io incominciai, con una voce appena udibile. โ€œ O notti di carezzeeee. . .โ€ โ€œAh ho capito questa si canta in falsettone . . . . ma inizia cosรฌ: โ€œ Mi par dโ€™ udire ancora o scosa in mezzo ai fior La voce tua talora.. .. sospirar dโ€™amor O notti di carezze gioir che non ha fin . . Ha iniziato quasi sussurrando, poi la voce ha preso forza e ha invaso la stanza. A questo punto tutti quelli che stavano facendo qualcosa, uno dopo lโ€™altro, si sono voltati e sono rimasti immobili. nella stanza non si udiva che questa voce quasi sussurrata. Renato cantava con dolcezza poi si e interrotto e ha detto: โ€œ E poi .. . il bellissimo finale e ha ripreso a cantare: O sovvenir divin . . folli ebrezze del sogno , sogno dโ€™amor Divin sovenir . . . . divin sovenir. . . Le ultime frasi sono cantate con un lunghissimo diminuendo, la voce si allontana sempre di piรน finchรฉ non รจ piรน udibile e nella stanza torna il silenzio. Per alcuni secondi rimane tutto immobile compresi i ragazzi con gli oggetti in mano Poi, una signorina che era entrata poco prima e che si era avvicinata in punta di piedi fin dietro Renato, dice quasi sottovoce, ma con enfasi: " Ma รจ bellissima โ€ฆโ€ฆ bellissima ma che cosโ€™รจ ? Renato si volta e dice: โ€œIl pescatore di Perle di Bizet, la romanza โ€œ Mi par di udire ancora โ€œ Io che avevo ascoltato quel brano tante volte, vi ho sentito qualcosa di diverso: il dolce e il tenero che mi colpiva sempre, questa vota, forse perchรฉ lโ€™ascoltavo al vivo, o soprattutto per il modo come Renato lโ€™aveva cantata - nellโ€™opera la parte รจ quella di un pescatore che vive in un isola- si era sciolto in qualcosa di struggente. Era come se un canto quasi estenuato evocasse un ricordo lontano tenero ma doloroso Poi nella stanza i lavori hanno ripresero, ma piรน lentamente. I ragazzi, come immersi in improvviso stupore, continuavano a guardarlo e si muovevano come se temessero di fare rumore . Ebbi lโ€™impressione che tutto nella stanza fosse immerso in una strana magia E adesso ascoltate il brano. Non ho trovato una versione di Renato Cioni. Ho scelto quella di Beniamino Giglio a cui, fin da bambino, Renato si รจ ispirato. Adesso immaginatevi la scena come io mi sono sforzato di descriverla. [URL]https://www.youtube.com/watch?v=EU8FRH0IZXU[/URL]
... Toggle this metabox.