Il commento di un'infermiera, anonima, dopo che le era accaduto qualcosa di particolare durante il turno di lavoro.
Oggi a lavoro un paziente quasi totalmente paralizzato mi ha chiesto, con l'insistenza che gli permetteva il poco fiato, un foglio e una penna. Sulle prime ho pensato che stesse vaneggiando a causa della malattia..ero pronta a lasciar cadere quella richiesta o a delegarla.Ma lui mi guardava implorante . "Una penna,devo scrivere una cosa.. " dopo la tac ho preso un foglio e gli ho messo la penna in mano. Ha iniziato a tracciare in tutte le direzioni scarabocchi tremolanti,mi sono resa conto che aveva davvero qualcosa di importante da dire.ho pensato che avesse un bisogno fisiologico,o che chiedesse di essere sollevato con la testa, o una coperta in piรน,cosรฌ mi sono offerta di scrivere io ciรฒ che ho pensato volesse comunicare al suo reparto una volta lasciata la radiologia. Mi sono avvicinata e con un filo di voce ha detto:"scrivi TI VOGLIO TANTO BENE ILARIA" poi mi ha guardata e ha sussurrato stremato ,senza piรน forze :" รจ mia moglie" gli ho sorriso l'ho scritto e gli ho messo la sua lettera tra le mani.
Ha accennato un sorriso pieno di dolore e gratitudine ed รจ stato riportato via.ย Grazie signor Alberto, oggi il favore non te l'ho fatto io, ma tu.
Mi hai ricordato quanto sia fortunata a poter dire "ti voglio bene" senza fatica, e ancor piรน, mi hai ricordato che i ritmi forsennati e la grossa mole di lavoro non devono mai permettere di considerarvi solo dei numeri...e che anche quando siamo oberati di lavoro, un minuto per ascoltarvi possiamo, dobbiamo trovarlo.
Doretta.
Francesco Semeraro