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Carlo Dotto da Carlo Dotto pubblicato il 9 Febbraio 2015 alle 18:57
Per la signora Bulgaresi L'altra sera ero sovrapensiero e come purtroppo spesso mi capita sono passato sul famigerato dosso di Procchio a una quarantina di chilometri orari. Non le dico lo spavento ed il conseguente florilegio di moccoli che sono rimbalzati nell'abitacolo. Eh si, due catarifrangentini forse ci andrebbero incollati. Detto questo mi รจ venuto in mente di quando per lavoro abitavo a Reggio Emilia. C'era un paesino di periferia che era tagliato in due da una provinciale, scambiata ovviamente dalla quasi la totalitร  degli automobilisti (che si sa, sono un po' birbantelli) per una pista da chilometro lanciato. Cosa si sono inventati? Un semaforo a metร  paesino, collegato a delle fotocellule che se te passavi il limite di velocitร  diventava rosso e ti toccava stare fermo un giro come al Monopoli. Com'รจ come non รจ quando vedevi il rilevatore che segnava lo sforamento rallentavi disciplinatamente come un allievo durante la scuola guida. Che so, potrebbe essere un'idea per ovviare a quel troiaio nero invisibile che speriamo non tragga in inganno qualche malcapitato scooterista. La saluto cordialmente
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