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Marcello Camici da Marcello Camici pubblicato il 24 Gennaio 2015 alle 7:29
[COLOR=darkred][SIZE=4]GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA (1737-1801/1814-1860) PRENDITORIA DI LOTTO ALL’ISOLA D’ELBA. [/SIZE] [/COLOR] Nel 1739 avviene l’istituzione del gioco del lotto nel Granducato di Toscana. Ottavio Cataldi ebbe in appalto il gioco per nove anni: gli era anche concesso di accettare giocate sui lotti esteri quali Roma,Milano,Venezia,Torino,Napoli,Palermo. Le estrazioni venivano effettuate a Firenze ,Pisa e Livorno. Le ricevitorie chiamate “prenditorìe”erano obbligate a tenere dei registri sui quali erano riportate le giocate. Gli appalti perdurarono fino al 1784 quando lo stato granducale toscano assunse direttamente l’amministrazione del gioco del lotto senza alcuna variazione del regolamento del gioco stesso. Nel 1802 col Regno d’Etruria, succeduto al Granducato ,il gioco del lotto continuò senza variazione alcuna mentre più tardi ,con la dominazione francese,fu introdotta la Lotteria Imperiale di Francia con le sue regole. Restaurato nel 1815 il Granducato,si ritornò alla precedente amministrazione fino al 1821 quando Ferdinando III Asburgo-Lorena riformò il gioco del lotto dando quella impostazione che verrà poi presa ad esempio quando dopo il 1860 con la formazione del Regno d’Italia si rese necessaria una legislazione sulla materia che fosse uniforme a tutte le regioni. Ad ogni 4000/5000 abitanti corrispondeva una ricevitoria. Ogni ricevitore poteva nominare sostituti nelle zone circostanti per la raccolta del gioco, Le giocate possibili erano l’estratto semplice,l’estratto determinato,l’ambo determinato,l’ambo e il terno. Le puntate potevano essere accettate dai ricevitori solo sull’estrazione della settimana in corso e non era permesso giocare a credito.Le estrazioni erano 48:circa una metà effettuate in Toscana le altre facevano riferimento al lotto di Roma. Il recipiente per l’imbossulamento dei novanta numeri era di forma ellissoidale e ottagona. I numeri dovevano essere riportati sia in lettere che in numero su fogli quadrati a loro volta inseriti in contenitori di cartone identici fra loro. A questi numeri corrispondeva il nome di una fanciulla bisognosa nubile,compresa fra i 16 e 30 anni,di provata moralità,alla quale in caso di favorevole sorteggio veniva attribuita una dote di lire cento. Nel 1815 anche all’Elba si procedeva all’istituzione di una Prenditorìa di Lotto. Paolo Serafini Auditore del Governo in Livorno scrive al Commissario Straordinario dell’Elba,Fantoni, per avere “le più accertate notizie sulle qualità e moralità” dei “Postulanti una Prenditorìa di Lotto in Portoferraio”. Queste notizie devono essere tali da poterlo mettere in condizione di dare quella informazione di cui è stato incaricato. La “Prenditorìa di Lotto” è istituita da Sua Altezza Imperiale e Reale e le notizie,le informazioni che il Serafini è stato incaricato a fornire serviranno a scegliere quale postulante è idoneo. Ed ecco ,il 21 ottobre 1815,la risposta del Fantoni(commissario straordinario dell’Elba) al Serafini (Auditore del Governo in Livorno). “Tre sono le suppliche che VS. Ill.ma si è compiaciuta trasmettermi colle pregiatissime sue de’ 25 settembre e 6 ottobre corrente dei Postulanti una Prenditorìa di Lotto in Portoferraio cioè 1. Luigi Pinotti 2. Ferdinando Arrighini e 3. Gaetano Savi Il secondo di questi,cioè l’Arrighini non è nativo né domiciliato in quest’Isola,a tenore anzi di quanto espone nelle ingiunte sue preci è impiegato in una delle Ricevitorie di codesta città,onde VS. Ill.ma potrà procurarsi costì sulla di lui moralità e condotta le opportune notizie. Parlando degli altri due Concorrenti alla Prenditoria di Lotto ,che potrà piacere a S.A.I. e R. d’istituire in questa Città,sono in grado di assicurarla che riuniscono entrambi i requisiti di onoratezza e di capacità, come potrà compiacersi di rilevare dalle ingiunte Repliche dell’Intendente di quest’isola. Non sfuggirà alla penetrazione di VS. Ill.ma che il Pinotti può meritare di essere preferito non già perché in questo si affacci qualche eccezione ma perché l’altro presenta dei titoli che possono in modo più speciale esigere i benigni Sovrani riflessi. Il Pinotti ha il requisito di aver prestato i suoli servigi all’Augusto Genitore del nostro attual Sovrano nel Reggimento Real Toscano prima che i Francesi occupassero la Toscana. In seguito ha ritratta una onorata sussistenza esercitandosi nella professione di Scritturale e Maestro di Scuola, ove riscuote una vantaggiosa reputazione. Qualora pertanto non sia sprovvisto di mezzi di cauzione che credo inerente alla natura del posto,sarei di sentimento che potesse essere anteposto al savi,che nella doppia qualità di Possidente e Negoziante non ha bisogno di una nuova risorsa per migliorare di condizione;e che è d’altronde mancante di quei titoli ai quali vuolsi sempre deferire da un giusto Governo ove si tratti diaccordare ad uno piuttosto che ad un altro qualche Sovrana Beneficenza 21 ottobre 1815” (Affari Generali del Commissario Straordinario dell’isola d’Elba dal 1°settembre 1815 al 16 marzo 1816. Filza 2. Carta 236.ASCP) Quanto sopra è evento importante perché all’Elba prende vita il gioco del lotto che è tuttora in essere. Marcello Camici ASCP.Archivio storico comune Portoferraio
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