Buco Asl: difficile pensare che la Regione non sapesse
I giudici ipotizzano un ruolo della Regione. Spuntano intercettazioni telefoniche del governatore Enrico Rossi
05 Gennaio 2015 MASSA.
โAppare francamente difficile non immaginare che effettivamente i vertici della giunta regionale ignorassero sia le anomalie di bilancio e le perdite accumulate nel corso degli anni, proprio a partire dal periodo in cui il legislatore nazionale aveva introdotto strumenti normativi finalizzati ad una maggiore responsabilizzazione delle Regioni e ad un piรน penetrante sistema di controlli della situazione economico finanziaria del Servizio sanitario regionale; sia la consistente crisi di liquiditร di alcune aziende sanitarie ed il progressivo allungamento dei tempi di pagamento dei fornitori, posto che i crediti che le Asl maturano sul punto nei confronti delle Regioni non si traducono mai in trasferimenti effettivi di sommaโ.
Per il gup lโex direttore generale accusato di avere truccato i bilanci ยซnon ha commesso il fattoยป. Il pm aveva chiesto 4 anni
Eโ questo uno dei passaggi chiave contenuto nelle motivazioni della sentenza di assoluzione di Antonio Delvino, ex direttore generale dellโAsl di Massa Carrara chiamato in causa a propri sito del buco da 420 milioni dellโAsl. Un passaggio che fa tornare la palla delle responsabilitร , ancora da accertare (visto che anche lโaltro ex direttore generale Alessandro Scarafuggi รจ stato nel frattempo assolto) in Regione.
Nella sessantasei pagine figurano anche le tre telefonate intercettate dalla Procura che riguardano il presidente della Regione Enrico Rossi.
L'ex dg della Asl di Massa, Antonio Delvino, venne assolto "per non aver commesso il fatto" dall'accusa di falso in bilancio ma nella vicenda resta il ruolo della Regione Toscana che "con significative anticipazioni di cassa aveva potuto palesare l'immagine di una Regione virtuosa da sfruttare sotto il profilo politico". ร quanto emerge, secondo i consiglieri regionali di Fi Stefano Mugnai e Jacopo Ferri, dalle
motivazioni alla sentenza con cui nel febbraio 2014 il gup di Massa, Alessia Solombrino, ha assolto Delvino nell'ambito del procedimento sul 'buco' di bilancio da 420 milioni di euro alla Asl di Massa.
"Ciรฒ - si legge nelle motivazioni del gup - era avvenuto anche grazie a quel sistema di vasi comunicanti segnalato dalla Commissione regionale d'inchiesta, in cui vi era una sostanziale coincidenza tra controllori e controllati". "Il fatto sussiste, ma Antonio Delvino non l'ha commesso, sfoglia sfoglia - commentano Mugnai, che รจ vicepresidente della Commissione sanitร , e Ferri che ha presieduto la commissione regionale d'inchiesta sulla vicenda dell'Asl 1 - l'attivitร giudiziaria va nella direzione che avevamo sempre ipotizzato. I responsabili indicati da Rossi escono di scena uno ad uno e il cerino in mano rimane alla Regione da un lato col tandem Donati-Persiani (rispettivamente, responsabile finanziario e consulente della Regione, ndr), dall'altro con il referente politico Enrico Rossi assessore alla sanitร proiettato sullo scranno di governatore della Toscana proprio cavalcando l'onda dei pareggi contabili della sanitร toscana".
Nel febbraio 2014, si rileva ancora da Fi, dopo la sentenza di non luogo a procedere nei confronti dell'ex dg Alessandro Scarafuggi, anche lui prosciolto per non aver commesso il fatto, anche Delvino รจ stato collocato fuori dalla lista dei possibili responsabili. Sempre secondo il gup Solombrino "con l'avvento di un piรน penetrante monitoraggio dell'equilibrio economico-patrimoniale delle Asl, affidato a societa' di certificazione esterne, era diventato inevitabile lasciare che la situazione (ad elezioni regionali celebrate) in qualche modo emergesse, cercando di far ricadere le responsabilitร su singoli i quali non potevano che essere estranei a quel sistema perchรฉ, non conoscendolo, non avrebbero poi potuto spiegarlo alle autoritร inquirenti".
Cosรฌ, ancora il gup, "la giร fragile ipotesi accusatoria nei confronti di Delvino induce a pronunciare una sentenza dichiarativa della sua totale estraneitร ai fatti".
LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA DI ASSOLUZIONE DI DELVINO