Dedicata a tutti quelli che amano lโElba.
Marcello Camici
CANTICO ELBANO
[SIZE=1] Tโho sorpresa nel sole. Tโho sorpresa
stamani tra le vele che fasciavano
di brividi i tuoi fianchi. Tutta accesa
Eri: recinta di quellโacre bava
Che il mare,eterno mostro,masticava
al tuo piede. Selvaggia eri:distesa
come una schiava ,ebra come una schiava
Al sole โฆ Senza grido,senza offesa,
senza oltraggio,le valli,i seni, i monti
giacevano. Selvaggia eri tra i gorghi.
Nelle boscaglie era la tua criniera.
Non opere,non argini,non ponti,
non vie,nรฉ vigne,nรฉ campi,nรฉ borghi.
Ma tutta vele era la tua riviera โฆ
Tโassalirono,gli uomini: i selvaggi !..
Ti presero. Spaccarono i tuoi fianchi,
sfasciaron le tue selve. Neri e bianchi
paesi,rare ville, rozzi staggi,
fabbriche strane alzarono sui fianchi,
sugli abissi,sui golfi. E dai villaggi,
dai forti rinnovarono gli oltraggi,
stirpe per stirpe; scavaron gli stanchi
tuoi seni; le tue viscere forzate
spogliaron lentamente. Urto di ferro,
rombo di mina,strepito di marmi
fu la tua vita โฆ Il pino, il rovo, il cerro
arsero โฆ Or su le vie contaminate
appena essi fanno ombra a rari carmi โฆ
I carmi dei poeti, cui la vita
irride,sono ormai come lโantica
tua bellezza, o selvaggia isola avita !
Stridono su la via rossa e nimica,
come i carri che il bue verso la bica
a forza trae perchรฉ la foglia trita
gli sia data e lo strame,per la spica
donata allโuomo che lโurge e lโinvita.
O isola di pochi carmi,dove
tanto tra mare e vento il sole canta!
Non cโรจ che il mare pronto ad ogni grido,
non cโรจ che il sole chโarda in te di nuove
luci: non cโรจ che il vento che di tanta
furia tโassalga e in te poi faccia il nido!...
Cosรฌ giace in te il cuore,poi che rara
รจ la gioia โฆ Che valgon le memorie ?
Le tue virtรน? Lโanima tua corsara?
Le lotte folli? I duri amori? โฆ Scorie
del tempo โฆ I vecchi eroi ? Le spente glorie?
La forza degli imperi che in te ,avara,
rugge e combatte ?...Labili vittorie,
aspre sconfitte โฆ Un lampo che rischiara
i tuoi orizzonti?...Fiamma dโun violento
uragano che illumina ed inghiotte
ogni barriera. Folgore che ingoia
prima del sonno la lontana notte โฆ.
Ah ! non altro che il sole,il mare,il vento
sono la tua bellezza e la tua gioia !...
Chโio ti riveda dunque ancor selvaggia
quasi trasfusa in un vapor sanguigno.
Lโaria sia la tua veste che il macigno
riflette ne la rupe e ne la piaggia.
E il mare,mostruoso dio benigno
che col tuo scoglio aspre battaglie ingaggia,
ti serri tra le scaglie onde sโirraggia
la tua bellezza,come in uno scrigno.
Solitaria sul mare,solitaria
io ti raggiungerรฒ. Tra le parole
del vento,una,una sola rimarrร
scritta nei glauchi vortici dellโaria:
โSilentiumโ E il Mare canterร
te, o Bellezza,che ignuda vai nel sole ! [/SIZE]
Bartolomeo Sestini